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A 2 anni, l'inibitore del checkpoint immunitario PD-1, Pembrolizumab, raddoppia la sopravvivenza rispetto alla chemioterapia nel tumore al polmone non-a-piccole cellule



A 2 anni, nel tumore del polmone, Pembrolizumab ( Keytruda ), un inibitore del checkpoint immunitario PD-1, raddoppia la sopravvivenza globale mediana ( 30 mesi ) rispetto alla chemioterapia ( 14.2 mesi ).

La sopravvivenza globale ( OS ) è un endpoint secondario dello studio di fase III KEYNOTE-024.

Keytruda è stato autorizzato in monoterapia di prima linea nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) che esprimono elevati livelli di PD-L1 ( tumor proportion score, TPS, pari al 50% o superiore ), in assenza di mutazioni EGFR e di traslocazione ALK.

Lo studio ha arruolato pazienti con tumore NSCLC squamoso e non-squamoso, senza aberrazioni genomiche tumorali di EGFR o ALK.

I risultati, che si basano su un follow-up superiore a 2 anni, sono stati presentati alla 18° World Conference on Lung Cancer ( WCLC ) dell’International Association for the Study of Lung Cancer ( IASLC ) che si è svolta a Yokohama, in Giappone.

Con ulteriori sei mesi di dati disponibili, i risultati continuano a mostrare una riduzione del rischio di morte del 37% con Pembrolizumab rispetto alla chemioterapia dopo più di due anni di follow-up mediano ( hazard ratio, HR=0.63 [ IC 95%, 0.47–0.86 ]; nominale p=0.002 ).
Inoltre, Pembrolizumab ha raddoppiato la sopravvivenza globale mediana rispetto alla chemioterapia, aggiungendo più di un anno ( rispettivamente 30 mesi vs 14.2 mesi ).

Pembrolizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che si lega al recettore PD-1 ( programmed cell death-1 ) e blocca la sua interazione con i ligandi PD-L1 e PD-L2.
Il recettore PD-1 è un regolatore negativo dell’attività delle cellule T che ha dimostrato di essere coinvolto nel controllo delle risposte immunitarie delle cellule T.
Pembrolizumab potenzia le risposte delle cellule T, comprese le risposte antitumorali, attraverso il blocco del legame del PD-1 a PD-L1 e PD-L2, che sono espressi sulle cellule che presentano l’antigene e possono essere espressi dai tumori o da altre cellule nel microambiente tumorale. ( Xagena Medicina )

Fonte: Merck, 2017

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Per approfondimenti: OncoPneumologia.it http://oncopneumologia.it/



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