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Antidiabetici: rischio di infarto del miocardio con Avandia


Lunedì 18 Luglio 2011 - La controversia riguardante gli effetti della terapia con Rosiglitazone ( Avandia ) sull’infarto miocardico e sulla mortalità cardiovascolare persiste da 3 anni dopo che una meta-analisi aveva evidenziato i rischi associato all’uso di questo farmaco antidiabetico.

Steven Nissen della Cleveland Clinic ha compiuto una nuova revisione sistematica degli effetti del Rosiglitazone su infarto miocardico e sulla mortalità generale.

Sono stati analizzati tutti gli studi randomizzati, controllati, del Rosiglitazone con durata di almeno 24 settimane che hanno riportato eventi avversi cardiovascolari.
Sono stati presi in considerazione 56 studi per complessivi 35.531 pazienti, di cui 19.509 trattati con Rosiglitazone e 16.022 che hanno ricevuto la terapia di controllo.

Il trattamento con Rosiglitazone è risultato significativamente associato a rischio di infarto miocardico ( odds ratio, OR=1.28; p=0.04 ), ma non a mortalità cardiovascolare ( OR=1.03; p=0.86 ).

L’esclusione dello studio RECORD ( Rosiglitazone Evaluated for Cardiac Outcomes and Regulation of Glycemia in Diabetes ) ha prodotto risultati simili ma con più elevati valori degli odds ratio per infarto miocardico ( OR=1.39; p=0.04 ) e di mortalità cardiovascolare ( OR=1.46; p=0.011 ).

Undici anni dopo l’introduzione del Rosiglitazone in terapia, la totalità degli studi clinici randomizzati continua a dimostrare un aumentato rischio di infarto miocardico, mentre nessun aumento è stato riscontrato per la mortalità cardiovascolare o la mortalità per qualsiasi causa.
Gli attuali risultati stanno ad indicare un rapporto rischio-beneficio non-favorevole per il Rosiglitazone. ( Xagena Medicina )

Fonte: Arch Intern Med, 2010

Link: Cardiologia.net

Link: MedicinaNews.it


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