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Idrosadenite suppurativa, una malattia autoimmune sottodiagnosticata o diagnosticata in ritardo




L’idrosadenite suppurativa è un malattia autoimmune che colpisce tra lo 0.1 al 4% della popolazione.
A causa delle sue manifestazioni cliniche, compromette la qualità di vita di chi ne soffre. Inoltre, è sottodiagnosticata o diagnosticata in ritardo.

L'idrosadenite suppurativa è una malattia autoimmune che si manifesta con cisti, ascessi e fistole che affliggono principalmente le pieghe del corpo ( le zone inverse ), ovvero le ascelle, l’area intramammaria, l’inguine, i glutei, l’interno cosce e la zona perianale, e che compromette seriamente la qualità di vita di chi ne soffre.

L’ idrosadenite suppurativa è una patologia di diagnosi difficile e tardiva. La lentezza della diagnosi comporta un grave danno per il paziente, che non riceve le terapie adeguate per tempi anche lunghi, subendo un ritardo terapeutico che influenza i buoni risultati nel trattamento della patologia.
Proprio il ritardo terapeutico, comune a molte persone affette da idrosadenite suppurativa, influenza i buoni risultati nel trattamento della patologia.
E' quindi di fondamentale importanza un approccio interdisciplinare per registrare un buon governo della cronicità.

Pur essendo di elevato interesse dermatologico di fatto molti pazienti vengono indirizzati dal proprio medico di medicina generale, al chirurgo, il quale spesso, omette di formulare la diagnosi poiché l’idrosadenite suppurativa viene spesso classificata come cisti sebacea o altre patologie.

Il paziente si trova quindi a vivere per lungo tempo soffrendo di una patologia di cui non conosce il nome e le possibilità terapeutiche.
La persona affetta da idrosadenite suppurativa pertanto subisce spesso nel corso della sua esistenza drenaggi che non sono risolutivi e questo spinge il paziente ad abbandonare il ricorso alla medicina.

In una situazione di dolore costante, con compromissione dei movimenti e con coinvolgimento delle zone intime i pazienti vivono una esistenza di notevole sofferenza sia fisica che psicologica.

Nel 2015, l'Agenzia Europea dei medicinali ( EMA ) ha esteso d'uso del farmaco Adalimumab ( Humira ) al trattamento dei pazienti adulti affetti da idrosadenite suppurativa, da moderata a grave, che non avevano risposto ai trattamenti sistemici convenzionali.

Humira è stato il primo farmaco raccomandato per il trattamento di questa malattia nell'Unione Europea ( UE ).

Adalimumab aveva ottenuto la prima autorizzazione all'immissione in commercio nell'Unione Europea nel settembre 2003 per il trattamento dell'artrite reumatoide.
Il suo uso era stato successivamente esteso ad altre patologie infiammatorie autoimmuni di adulti e bambini, tra cui l'artrite idiopatica giovanile, l'artrite psoriasica, la spondilite anchilosante, la psoriasi a placche, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa.

Adalimumab è un anticorpo monoclonale progettato per legarsi al fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) coinvolto nel processo infiammatorio e che si riscontra a livelli elevati nei pazienti affetti dalle malattie autoimmuni; bloccando il TNF-alfa, Adalimumab riduce sia l'infiammazione che gli altri sintomi di queste patologie.

L'approvazione si è basata sui risultati di due studi principali che hanno coinvolto 633 persone affette da idrosadenite suppurativa da moderata a grave.
Ai pazienti sono stati somministrati in modo casuale Adalimumab oppure placebo in aggiunta all'uso quotidiano di un antisettico topico.
Entrambi gli studi hanno dimostrato che coloro che sono stati trattati con il farmaco hanno avuto una maggiore riduzione del numero di ascessi e noduli infiammatori rispetto a chi ha ricevuto il placebo. ( Xagena Medicina )

Fonte: EMA, 2017

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Per approfondimenti: DermatologiaOnline.net http://www.dermatologiaonline.net/



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