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L’ipertensione arteriosa polmonare associata a schistosomiasi ha un decorso clinico più benigno rispetto alla forma idiopatica


Ricercatori dell’Università di San Paolo, in Brasile, hanno portato a termine uno studio per valutare la storia naturale di pazienti con ipertensione arteriosa polmonare associata a schistosomiasi non-trattata, rispetto all’ipertensione polmonare arteriosa idiopatica riguardo ai parametri emodinamici registrati alla presentazione e a 36 mesi di sopravvivenza.

La schistosomiasi è una delle malattie infettive croniche a maggior prevalenza nel mondo, ma nonostante ciò, i dati relativi a una delle sue più gravi complicazioni cliniche, l’ipertensione arteriosa polmonare, sono scarsi.

Sono state analizzate in modo retrospettivo le cartelle di tutti i pazienti con diagnosi di ipertensione arteriosa polmonare associata a schistosomiasi e ipertensione arteriosa polmonare idiopatica presso l’Heart Institute di San Paolo tra il 2004 e il 2008.

A differenza di quelli con ipertensione arteriosa polmonare idiopatica, nessuno dei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare associata a schistosomiasi ha ricevuto un trattamento specifico.

I pazienti con ipertensione arteriosa polmonare associata a schistosomiasi ( n=54 ) hanno mostrato meno ipertensione polmonare grave come dimostrato dai minori livelli di resistenza vascolare polmonare ( 11.3 W vs 16.7 W; p=0.002 ) e di pressione arteriosa polmonare media ( 56.7 mmHg vs 64.6 mmHg; p=0.01 ) e da una più alto gittata cardiaca ( 4.62 l/min vs 3.87 l/min; p=0.009 ) alla presentazione, rispetto ai pazienti con ipertensione arteriosa polmonare idiopatica ( n=95 ).

Nessuno dei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare associata a schistosomiasi ha mostrato risposta positiva al test di vasodilatazione acuto, contro il 16.2% dei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare idiopatica ( p=0.015 ).

I tassi di sopravvivenza a 1, 2 e 3 anni sono stati, rispettivamente, 95.1%, 95.1% e 85.9% e 95%, 86% e 82% per ipertensione polmonare arteriosa associata a schistosomiasi e ipertensione arteriosa polmonare idiopatica ( p=0.49 ).

I gruppi hanno mostrato un tasso di sopravvivenza più elevato rispetto alla sopravvivenza della ipertensione arteriosa polmonare idiopatica stimata dall’equazione NIH ( 71%, 61% e 52%, rispettivamente ).

In conclusione, l’ipertensione arteriosa polmonare associata a schistosomiasi ha un decorso clinico più benigno rispetto all’ipertensione arteriosa polmonare idiopatica nonostante la mancanza di vasoreattività acuta dimostrabile alla valutazione emodinamica. ( Xagena Medicina )

Fonte: J Am Coll Cardiol, 2010

Link: Ipertensione.net

Link: MedicinaNews.it


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