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Malattia arteriosa periferica: il Cilostazolo produce benefici nella distanza percorsa a piedi


Giovedì 21 Luglio 2011 - La terapia farmacologica per la claudicatio intermittens nei pazienti con malattia arteriosa periferica presenta dei limiti.

Ricercatori del Brigham and Women's Hospital and Harvard Medical School, Boston ( Stati Uniti ) hanno valutato la durata della risposta al trattamento con Cilostazolo ( Pletal ), gli effetti del trattamento in diverse sottopopolazioni, e la sicurezza nel lungo periodo.

L’analisi è stata effettuata sui dati di 9 studi randomizzati, controllati, che hanno valutato il Cilostazolo nella claudicatio intermittens, tra cui 1.258 pazienti trattati con Cilostazolo 100 mg, 2 volte die.

Il Cilostazolo è risultato associato a un miglioramento del 50.7% dal basale nella distanza percorsa massinale, rispetto al placebo ( 24.3% ), con un miglioramento assoluto di 42.1 metri, maggiore nei confronti del miglioramento ottenuto con il placebo ( p<0.001 ) nell’arco di un periodo medio osservazionale di 20.4 settimane.

Aumenti continui sono stati dimostrati durante un periodo di trattamento di 24 settimane.

Questi benefici sono stati riscontrati in tutti i sottogruppi, dopo stratificazione per età, sesso, condizione di fumatore o no, durata della malattia arteriosa periferica, diabete, ipertensione, precedente infarto miocardico, o impiego di beta-bloccanti.

Il Cilostazolo non ha aumentato il rischio di mortalità per qualsiasi causa ( RR=0.95 ).

In conclusione, il trattamento con Cilostazolo ha prodotto benefici nella distanza percorsa a piedi, che si sono mantenuti a 24 settimane. ( Xagena Medicina )

Fonte: Vasc Med, 2010

Link: Angiologia.net

Link: MedicinaNews.it


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