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Particolato atmosferico e rischi per la salute



Il particolato atmosferico è l'insieme di polveri o particelle solido-liquide sospese nell’aria, e ha effetti dannosi per la salute umana.

Uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche ( Isac-Cnr ) di Lecce ha dimostrato come il potenziale stress ossidativo vari a seconda della composizione chimico-fisica e delle sorgenti del particolato stesso: la tossicità per la salute umana dipenderebbe sensibilmente, quindi, dalla qualità del particolato più che dalla sua concentrazione.

Lo studio, condotto in collaborazione con l’Università del Salento, è pubblicato su Atmospheric Environment.

Mediante specifici test è stato valutato il potenziale ossidativo di tre tipologie di particolato raccolte presso l’Osservatorio climatico-ambientale Isac-Cnr di Lecce, provenienti da diverse sorgenti: campioni standard in giornate di normali condizioni climatico-atmosferiche, campioni contenenti polveri trasportate dal Sahara e campioni ad alto contenuto di carbonio ( derivante da traffico veicolare, combustioni industriali, di biomasse e/o incendi ).

I risultati hanno mostrato che questi ultimi, cioè i campioni ad alto contenuto di carbonio, hanno un potenziale ossidativo molto elevato, mentre durante gli eventi di trasporto di polveri africane si registrano grandi incrementi di concentrazione del particolato, ma il potenziale ossidativo rimane relativamente basso, simile a quello dei campioni standard.

La valutazione ha riguardato, in particolare, particelle con diametro inferiore a 2.5 micron ( PM2.5 ) e a 10 micron ( PM10 ), mediante un test ampiamente utilizzato a livello internazionale ( DTT test o test di velocità di deplezione del ditiotreitolo, che analizza, nel tempo, la quantità di sostanze ossidanti presenti nei campioni ).

L’obiettivo era approfondire i meccanismi della tossicità del particolato atmosferico nel tempo: il confronto ha dimostrato che le proprietà ossidative di campioni provenienti da diverse sorgenti sono molto diverse.
Questo è un aspetto di cui si dovrebbe tenere conto negli studi epidemiologici: il potenziale ossidativo è, infatti, un indicatore quantitativo diretto, spesso ancora più significativo dell’incremento di concentrazione dovuto a una specifica sorgente. Ciò permetterebbe una migliore interpretazione dei dati di qualità dell’aria e dell’esposizione dei cittadini a sostanze potenzialmente dannose per la salute. ( Xagena Medicina )

Fonte: Centro Nazionale delle Ricerche, 2017

Xagena_Salute_2017


Per appofondimenti: MedicinaNews.it http://medicinanews.it/



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