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Sclerosi multipla recidivante-remittente: Gilenya e funzione polmonare


Martedì 12 Luglio 2011 - Fingolimod ( Gilenya ) è un modulatore del recettore S1P ( sfingosina-1-fosfato ) in sviluppo clinico nel trattamento cronico della sclerosi multipla recidivante, assunto per os al dosaggio di 0.5 mg/die.

Fingolimod causa una down-regolazione del recettore S1P, che è coinvolto nel traffico dei linfociti dal tessuto nodale alla circolazione periferica. Pertanto, Fingolimod agisce come un immunosoppressore e riduce la demielinizzazione cellula-mediata nel sistema nervoso centrale.

Tra gli studi clinici, l’incidenza di eventi avversi associati al tratto respiratorio, specificatamente tosse e dispnea, era più alta in coloro che hanno ricevuto Fingolimod, rispetto al placebo, sebbene con una differenza inferiore al 2%. Le infezioni del tratto respiratorio ( principalmente bronchite ) erano più alte nel gruppo Fingolimod rispetto al placebo; ciò riflette l’attività immunosoppressiva di Fingolimod.
I gravi eventi avversi del tratto respiratorio sono risultati rari, sebbene più comuni nei soggetti trattati con Fingolimod; in maggioranza le cause erano infettive ( 11 su 14 casi ), mentre in 3 non-infezioni le cause erano dispnea e/o pleurite.

Le misurazioni della funzionalità polmonare ( cambiamenti di FEV1, FVC, e DLCO ) hanno mostrato una marcata riduzione dal basale nei soggetti a cui è stato somministrato Fingolimod ( in modo dose-dipendente ), rispetto al placebo e al controllo attivo ( Interferone beta-1a ).
Inoltre, la FEV1 è peggiorata nel tempo, riflettendo un declino cumulativo della funzione polmonare durante trattamento con Fingolimod.
In alcuni studi, un declino progressivo è stato, tuttavia, osservato anche nel gruppo placebo e nel braccio controllo attivo; le differenze tra i gruppi di trattamento si sono ridotte nel tempo. Il motivo alla base del declino FEV1, osservato nel braccio placebo, non è chiaro.

Il dosaggio di Fingolimod 0.5 mg ha prodotto un declino nella FEV1 assoluta maggiore o uguale a 100 mL già a 6 mesi dall’inizio della terapia con Fingolimod.

Una revisione dei casi narrativi ha rivelato che le riduzioni della funzionalità polmonare non erano sempre associate a sintomi clinici.

Riguardo ai dati di scansione di tomografia computerizzata ad alta risoluzione, una più grande proporzione di pazienti, trattati con Fingolimod, ha presentato scansioni anormali alla fine del trattamento, rispetto ai pazienti che avevano ricevuto placebo. ( Xagena Medicina )

Fonte: FDA, 2010

Link: Neurologia.net

Link: MedicinaNews.it


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