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Leucemia linfoblastica acuta: Pegasparaginasi, una L-Asparaginasi a lunga emivita



La Pegasparaginasi ( Oncaspar ) è una forma pegilata della L-asparaginasi, noto trattamento della leucemia linfoblastica acuta ( LLA ): la pegilazione prolunga l’emivita della L-Asparaginasi permettendo al principio attivo di rimanere più a lungo nel sangue riducendone l’immunogenicità.

La pegasparaginasi è riconosciuta come un trattamento di prima linea in associazione al trattamento antineoplastico per i pazienti pediatrici e adulti con leucemia linfoblastica acuta.
E' un tumore ematologico che colpisce i progenitori dei globuli bianchi, della linea linfoide, nel midollo osseo in forma acuta, ovvero con una progressione rapida della malattia.
Possono essere affetti pazienti di tutte le età: nei bambini è la neoplasia più frequente mentre è rara negli adulti.

I sintomi sono legati alla proliferazione superiore alla norma e conseguente accumulo di cellule ematopoietiche immature ( blasti ) nel midollo osseo con conseguente riduzione delle cellule ematologiche normali. Ciò porta a una diminuzione dei globuli rossi, dell’emoglobina, dei granulociti neutrofili e delle piastrine, da cui conseguono stanchezza, infezioni e manifestazioni emorragiche, talvolta ingrossamento di milza, fegato e linfonodi.
Negli adulti, la leucemia linfoblastica acuta ha un andamento clinico più aggressivo e quindi i pazienti sono maggiormente sintomatici.
La terapia deve mirare ad eradicare la malattia, eliminando tutti i blasti a livello del midollo osseo, dove nasce la malattia.

I capisaldi della terapia sono la polichemioterapia, gli inibitori delle tirosin-chinasi per le LLA Ph+ ( Philadelphia positiva, il sottogruppo genetico più frequente negli adulti ), il trapianto di cellule staminali ematopoietiche e, più recentemente, si sono affacciati anche diversi anticorpi monoclonali per le LLA della linea B.

La formulazione pegilata della L-Asparaginasi nativa permette di ridurre la frequenza di somministrazione, senza diminuire l'efficacia terapeutica; in più, risulta meno immunogenica rispetto alla formulazione convenzionale e, quindi, potenzialmente associata a meno effetti collaterali.
Nei protocolli nazionali GIMEMA ( Gruppo Italiano Malattie EMatologico dell’Adulto ) per il trattamento delle leucemie linfoblastiche acute dell’adulto viene utilizzata da tempo la Pegasparaginasi.

La Pegasparaginasi, come l’Asparaginasi da cui deriva, non è priva di effetti collaterali, soprattutto a livello epatico e pancreatico.
La tossicità aumenta con l’aumentare dell’età.

La leucemia linfoblastica acuta è il tumore più frequente nei bambini mentre negli adulti ha una incidenza molto inferiore.
In Italia, si registrano circa 450 casi nei pazienti con meno di 14 anni mentre nella fascia 14-18 anni si contano ulteriori 100 casi ogni anno.

I progressi compiuti per contrastare questo tumore nell’età pediatrica sono notevoli. Negli ultimi 30 anni si è riusciti ad arrivare a una percentuale di guarigioni di circa l’80-85%.

L’Asparaginasi ha un ruolo essenziale nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta nei bambini. Il suo meccanismo d’azione si basa su un deficit dei linfoblasti: queste cellule leucemiche necessitano di un enzima, l’asparagina, per funzionare e riprodursi. In presenza di questo farmaco le cellule leucemiche non hanno più fonti di approvvigionamento di asparagina e quindi, con la deplezione dell’enzima, le cellule leucemiche muoiono mentre le cellule normali sopravvivono prendendo una via alternativa. ( Xagena Medicina )

Fonte: Shire, 2017

Xagena_Salute_2017


Per appofondimenti: Ematologia.it http://www.ematologia.it/


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