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Stomaco e cervello, responsabili del benessere psicofisico



I malesseri gastrointestinali, secondo un’indagine di Assosalute interessano la grande maggioranza degli italiani: l’89.6% ha avuto esperienza di almeno un disturbo a stomaco e intestino, mentre il 57.7% di più disturbi diversi.
Bruciore di stomaco ( 36.8% ), dolore addominale ( 32.4% ), gonfiore e meteorismo ( 28.1% ), diarrea ( 27.1% ), difficoltà digestive ( 25.7% ) e stitichezza ( 25.4% ) sono i disturbi più ricorrenti.

A scatenarli abitudini alimentari non-corrette e stress. L’84.9% degli italiani, in particolare uomini e persone di età superiore ai 65 anni, dichiara di soffrire di qualche disturbo intestinale quando mangia in maniera eccessiva ( 53.4% ) o quando mangia male, di fretta, saltando i pasti ( 13.7% ) o assumendo pochi vegetali ( 17.8% ).
Preoccupazioni ( 37.0% ), momenti di difficoltà ( 28.3% ) e, più in generale, la frenesia della vita di tutti i giorni generano malesseri a stomaco e intestino per il 78.3% degli intervistati e per l’88.4% delle donne.

A livello gastrointestinale esiste un secondo sistema nervoso denominato enterico, costituito da oltre 100 milioni di neuroni che regolano autonomamente alcune funzioni quali l’assorbimento, la digestione e la motilità dell’intestino.
I due sistemi nervosi, quello centrale e quello periferico, comunicano attraverso una fitta rete di impulsi bilaterali trasmessi soprattutto attraverso il nervo vago. Il cervello cranico e quello enterico interagiscono condizionandosi a vicenda.

Alla base molti meccanismi biologici e fra questi ha un ruolo importante la serotonina, un neurotrasmettitore.
La serotonina, pur agendo a livello cerebrale, viene prodotta per il 95% nell’apparato gastrointestinale.
Oltre a regolare il processo peristaltico necessario allo svuotamento dell’intestino, la serotonina determina anche i movimenti dell’attività digestiva.

Quando si mangia un cibo gustoso l’intestino libera i suoi ricettori e aumenta la presenza di serotonina, rendendola disponibile a livello cerebrale e favorendo così anche la sensazione di piacere e benessere associata al consumo di quel particolare alimento.
Con lo stesso meccanismo, in presenza di una infiammazione in sede intestinale, viene prodotto un eccesso di serotonina che, da un lato induce la comparsa di disturbi gastrointestinali, dall’altro attiva a livello cerebrale un enzima che demolisce la serotonina, influenzando negativamente l'umore.

Stomaco e intestino sono un vero e proprio secondo cervello che risente degli stili di vita.

In caso di malesseri gastrointestinali il 44.4% degli italiani ricorre ai farmaci di automedicazione, mentre il 27.5%, soprattutto donne e giovani, utilizzano i classici rimedi della nonna come l’assunzione di tisane o brodo caldo.
Per oltre la metà degli intervistati la principale arma contro i disturbi gastrointestinali è l’attenzione all’alimentazione ( 55.2% ).

È opportuno fare caso non solo ai sintomi, ma anche alle modalità con cui si verificano: ad esempio, un malessere solo diurno e non-notturno, è spesso correlato a un disturbo legato ad ansia o a stress e può rappresentare un utile campanello di allarme, indice di una causa psicosomatica.

Per prevenire al meglio la sintomatologia e mantenere in armonia stomaco e cervello è importante mangiare in maniera più sana ed equilibrata ( 66.8% ), riposarsi ( 17.7% ), svolgere attività fisica ( 17.5% ) e avere tempo libero ( 9.2% ). ( Xagena Medicina )

Fonte: Assosalute, 2017

Xagena_Salute_2017


Per apporofondimenti: Gastroenterologia.net https://gastroenterologia.net/



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