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Infettivologia: in aumento in Italia la sifilide, la gonorrea, l'epatite A e C, e le diagnosi di infezione da HIV in soggetti con più di 50 anni di età



A Siena dal 12 al 14 giugno si terrà la nona edizione di ICAR ( Italian Conference on AIDS and Antiviral Research ).
Il Congresso, presieduto da Maurizio Zazzi ( Siena ), Andrea Antinori ( Roma ) e Andrea De Luca ( Siena ), si svolgerà presso l’Università degli Studi di Siena - Centro Didattico del Policlinico S. Maria alle Scotte.
ICAR è organizzata sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.

L’obiettivo, in continuità con le passate edizioni, è presentare e discutere le novità in tema di ricerca, prevenzione, diagnosi e cura delle infezioni da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e delle infezioni da virus dell’epatite.

Esiste un gradiente di rischio ben definito per la trasmissione di HIV nei rapporti non-protetti, in relazione alla modalità del rapporto.
I rapporti a maggior rischio sono quelli anali recettivi, seguiti dai rapporti vaginali recettivi, quindi quelli anali insertivi, vaginali insertivi ed infine i rapporti orali recettivi.
Il gradiente e l'entità del rischio può inoltre variare sensibilmente in relazione al contesto in cui il rapporto si svolge: è ovviamente più elevato se avviene nell'ambito di popolazioni ad alto rischio come in alcune grandi metropoli europee o in Paesi dell'Africa Sub-sahariana ad elevata endemia.

Quando i rapporti non sono adeguatamente protetti dal preservativo, l'incidenza di tutte le infezioni sessualmente trasmesse aumenta.
In Italia, negli ultimi anni, è stato osservato un raddoppiamento dei casi di sifilide, ma sono in aumento anche la gonorrea e l'epatite A e C.
Inoltre, i nuovi casi di infezione da HIV non diminuiscono come potrebbero.

Assieme all'allungamento della vita media, anche la vita sessualmente attiva si è oggi prolungata. Ciò è dipeso dal miglioramento della salute e dai cambiamenti di stile di vita nonché in parte anche dalla disponibilità di terapie farmacologiche.
Il rischio principale è certamente associato al numero dei partner sessuali; si registrano anche infezioni contratte mediante rapporti avvenuti con il partner stabile che non era a conoscenza di avere l'infezione.
Si sta registrando un incremento di nuove diagnosi di infezione da HIV in soggetti con più di 50 anni di età, che rappresentano circa il 20% delle nuove diagnosi nei Centri clinici, e riguardano entrambi i sessi. Fino a 5 anni fa, invece, rappresentavano soltanto il 14%.
In oltre un caso su due la malattia è stata riscontrata in una fase molto avanzata.
Per quanto riguarda gli uomini che fanno sesso con uomini, si è passati da 120 a 190 nuove diagnosi di HIV nell'ultimo quinquennio.

Si sono registrati in Italia, nell'ultimo anno, molti casi di epatite A trasmessa mediante rapporti orali o anali, e diversi studi epidemiologici e scientifici spiegano che è in corso un focolaio epidemico in molti Paesi europei.
Per l'epatite A esiste un vaccino altamente efficace e ben tollerato.
Questi focolai sottolineano l'importanza di vaccinare le popolazioni a maggior rischio.

Per l'epatite B invece, non si registrano, al momento, incrementi.

Per quanto riguarda l'epatite B, un ruolo importante l'ha avuta la vaccinazione anti-epatite B, che ha ridotto drasticamente l'incidenza e la diffusione di questo virus in Italia.
I nati prima del 1980 non sono stati vaccinati sistematicamente in età pediatrica e, se a rischio, devono essere vaccinati.

Per quanto riguarda l'epatite C, la prevenzione avviene attraverso la protezione dei rapporti sessuali, evitando inoltre la condivisione delle siringhe tra soggetti farmacodipendenti per via iniettiva.
L'eradicazione del virus dell'epatite C tra i pazienti infetti, è oggi possibile grazie alla nuove terapie antivirali. ( Xagena Medicina )

Fonte: ICAR, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: Infettivologia.net http://www.infettivologia.net/



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