Salute
L’analisi dei dati ha confermato che non esiste alcuna evidenza di emergenza di sanità pubblica a livello
nazionale.
In base ai dati dell’ISS ( Istituto Superiore di Sanità ), nel 2015 e nel 2016 si sono verificati in Italia quasi 200 casi per anno di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte dei quali causati dai sierogrupppi B e C. L’andamento rispecchia il trend degli ultimi anni. In generale, la letalità riguarda il 10% dei casi.
La diffusione della meningite in generale è bassa ed è rimasta costante negli ultimi cinque anni.
L’unica variazione epidemiologica negli ultimi due anni riguarda il focolaio di meningococco C presente in Toscana che è però circoscritto in un’area specifica nella quale la Regione ha immediatamente predisposto l’offerta gratuita della vaccinazione ad una ampia quota della popolazione.
Tra gli agenti batterici che causano la meningite il più temuto è la Neisseria meningitidis ( meningocco ), oltre a Streptococcus pneumoniae ( pneumococco ) e Haemophilus influenzae.
Del meningococco esistono diversi sierogruppi, dei quali i più diffusi sono: A, B, C, Y, W135, X.
Il più aggressivo è il meningococco di sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa.
I bambini piccoli ( al di sotto dei 5 anni di età ) e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre infezione e malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra tra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età.
Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C ( MenC ): è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierogruppo C; il vaccino coniugato tetravalente: protegge dai sierogruppi A, C, W e Y; il vaccino contro il meningococco di tipo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.
La vaccinazione contro il meningococco B prevede dosaggi diversi a seconda dell’età in cui si inizia a vaccinare, anche se il vaccino è indicato soprattutto al di sotto di un anno di età. Il nuovo il calendario nazionale prevede la somministrazione di 3 dosi nel corso del primo anno di vita più un richiamo dopo l’anno di età.
Per quanto riguarda i vaccini contro gli altri agenti batterici della meningite, la vaccinazione contro Haemophilus Influenzae B ( emofilo tipo B ) è effettuata insieme a quella antitetanica, antidifterica, antipertosse, antipolio e antiepatite B, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino, come da calendario vaccinale italiano. Non sono necessari ulteriori richiami.
La vaccinazione contro Streptococcus pneumoniae ( pneumococco ) consiste nella somministrazione di 3 dosi, al 3°, 5° e 11° mese di vita del bambino. Il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale ne prevede l’offerta attiva e gratuita ai soggetti di 65 anni di età.
Generalmente, la durata della protezione dipende dal tipo di vaccino e dall’età a cui viene somministrato. Infatti, mentre alcuni vaccini, come quello anti-epatite B, conferiscono una protezione duratura lungo tutto l’arco della vita, per altri vaccini, come quelli contro difterite e tetano, sono raccomandati richiami decennali.
Riguardo ai vaccini anti-meningococcici, i dati attualmente disponibili in letteratura non consentono di stabilire la necessità di un richiamo.
In Italia, con il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, è stata inserita una dose di richiamo nell’adolescenza in quanto è un’età a maggior rischio ( se pur sempre molto basso ) rispetto al resto della popolazione per rafforzare la risposta immunitaria ad una eventuale infezione.
Il richiamo di una vaccinazione permette di mantenere elevata la protezione immunitaria individuale nei confronti di una specifica malattia infettiva e garantire, qualora i livelli di copertura vaccinale siano elevati anche nella popolazione generale, l’instaurarsi della cosiddetta immunità di gregge, una specie di scudo di protezione, essenziale a limitare la circolazione di un determinato microbo ed evitare il riemergere di malattie ormai sotto controllo, difendendo così anche le fasce di popolazione più vulnerabili come anziani, bambini molto piccoli ancora non completamente vaccinati e soggetti a rischio.
La vaccinazione contro il meningococco C, o meglio il vaccino tetravalente, è consigliabile per gli adolescenti, in quanto rientrano tra le categorie a maggiore rischio di contagio, sebbene limitato rispetto ad altre malattie infettive molto più contagiose, come influenza e morbillo.
Per chi è stato vaccinato da bambino il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, introduce una dose di richiamo
nell’adolescenza per rafforzare la risposta immunitaria a una eventuale infezione.
La vaccinazione negli adulti non è raccomandata a meno che non siano presenti i fattori di rischio o le condizioni sopra riportate. ( Xagena Medicina )
Fonte: Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Agenzia Italiana del Farmaco, 2017
Xagena_Salute_2017
Approfondimenti: Vaccini.net http://www.vaccini.net/