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Tumore del rene, un nuovo approccio terapeutico mirato



Il carcinoma renale è una neoplasia maligna che rappresenta il 2.4% di tutti i tumori prevalenti. In Italia ogni anno sono diagnosticati circa 12.600 persone. È un tumore di difficile diagnosi, che rimane spesso silente soprattutto nelle prime fasi della malattia. Ha una netta prevalenza nel sesso maschile ( con un rapporto di 2 a 1 ) e colpisce soprattutto le persone di età superiore a 60 anni.

Negli ultimi anni i costanti progressi della ricerca hanno consentito di sviluppare nuove soluzioni mirate.

Nel settembre 2016 la Commissione europea aveva autorizzato la commercializzazione di Cabometyx ( Cabozantinib ) per il trattamento del carcinoma a cellule renali in fase avanzata negli adulti, già trattati con terapia del fattore di crescita endoteliale vascolare ( VEGF ).

Cabozantinib, somministrato per via orale, ha un meccanismo d’azione unico come terapia target dei recettori MET e AXL che sono generalmente percorsi comuni di resistenza nel carcinoma renale.

Cabozantinib agisce sui recettori MET, AXL e VEGFR-1, -2 e -3 e nei modelli preclinici il farmaco ha dimostrato di inibire la loro attività, l’angiogenesi tumorale, la metastasi e la resistenza al farmaco.
Questi risultati, pubblicati su The Lancet Oncology, derivano da studi registrativi di fase 3 ( METEOR ) che hanno coinvolto circa 658 pazienti in circa 200 Centri di ricerca in 26 Paesi nel mondo.
I gruppi sono stati randomizzati e hanno ricevuto 60 mg al giorno di Cabozantinib o 10 mg di Everolimus ( Afinitor ). Nel gruppo sottoposto a Cabozantinib si è notato un 40% di incremento della sopravvivenza senza progressione della malattia e della sopravvivenza complessiva.
Rispetto a Everolimus, Cabozantinib è stato associato a una riduzione del 34% del tasso di mortalità.

Al momento dell’analisi, la durata media del trattamento era di 8 mesi circa con Cabozantinib contro i 4 con Everolimus.

Diarrea, senso di affaticamento, diminuzione dell’appetito e ipertensione erano le reazioni avverse più diffuse con Cabozantinib, mentre stanchezza, anemia, diminuzione dell’appetito e tosse gli effetti collaterali di Everolimus.
In alcuni casi ( 65% vs 25% ) si è dovuto ricorrere a una riduzione del dosaggio. ( Xagena Medicina )

Fonte: Ipsen, 2017

Xagena_Salute_2017


Per approfondimenti: OncoUrologia.it http://oncourologia.it/


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