Salute
Tra i vari temi del Congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ) particolare attenzione è posta ai nuovi trattamenti che aprono incoraggianti prospettive per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato e metastatico.
Terapia target
Lo studio di fase III ALEX ha mostrato che Alectinib ( Alecensa ), un inibitore ALK di seconda generazione, presenta un'alta efficacia tra i farmaci della stessa classe, con 34.8 mesi di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), valore triplicato rispetto alla terapia standard di riferimento.
Il tumore del polmone, di cui la tipologia definita non-a-piccole cellule ( NSCLC ) rappresenta circa l’85% dei casi, resta ancora oggi uno dei tumori più difficili da affrontare, responsabile ogni anno di oltre 1.6 milioni di decessi nel mondo.
Negli ultimi anni grazie all'avvento delle terapie a bersaglio molecolare, l’approccio al trattamento si è notevolmente modificato.
Nella terapia target Alectinib trova indicazione nel tumore del polmone non-a-piccole cellule, con alterazione del gene ALK, una forma tumorale molto aggressiva, legata a un particolare riarrangiamento genico ( ALK ), che si presenta prevalentemente nei pazienti giovani e non-fumatori e con una prognosi particolarmente sfavorevole.
I risultati dello studio di fase III ALEX hanno mostrato che Alectinib, come trattamento di prima linea, riduce significativamente il rischio di progressione della malattia o morte del 57%, rispetto a Crizotinib dopo due anni di monitoraggio in pazienti affetti da tumore NSCLC metastatico ALK-positivo.
La mediana della sopravvivenza libera da progressione nei pazienti trattati con Alectinib, è più che triplicata rispetto ai pazienti trattati con Crizotinib ( 34.8 mesi versus 10.9 mesi ).
Oncoimmunoterapia
L'oncoimmunoterapia è un approccio terapeutico che mira a ripristinare l’attività del sistema immunitario contro il tumore.
Diversi studi hanno mostrato le potenzialità offerte dall'anticorpo monoclonale anti PD-L1, Atezolizumab ( Tecentriq ), attualmente indicato per il trattamento dei pazienti affetti da tumore NSCLC localmente avanzato o metastatico e precedentemente sottoposti a chemioterapia, che potrebbe ottenere in futuro anche l'indicazione di trattamento di prima linea in aggiunta alla chemioterapia.
La terapia con Atezolizumab ha assicurato una maggiore sopravvivenza rispetto al trattamento con Docetaxel, come dimostrato da due studi clinici internazionali: lo studio di fase II POPLAR e lo studio di fase III OAK.
Lo studio OAK ha provato come l’utilizzo di Atezolizumab in pazienti con tumore NSCLC localmente avanzato o metastatico e precedentemente sottoposti a chemioterapia, abbia portato a una sopravvivenza globale di 13.8 mesi, maggiore rispetto al dato di coloro a cui era stato somministrato Docetaxel ( 9.6 mesi ). ( Xagena Medicina )
Fonte: Roche, 2018
Xagena_Salute_2018
Per appofondimenti in Oncologia Medica: OncologiaMedica.net https://www.oncologiamedica.net/