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Congresso EHA: Quizartinib aumenta la sopravvivenza complessiva rispetto alla chemioterapia nei pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria con mutazioni di FLT3-ITD



Nel corso del Meeting dell'European Hematology Association ( EHA ) sono stati presentati i risultati dello studio pilota di fase III QuANTUM-R.
Con una riduzione del 24% del rischio di mortalità, il trattamento con Quizartinib in monoterapia prolunga significativamente la sopravvivenza complessiva ( 6.2 mesi ) rispetto alla chemioterapia di salvataggio ( 4.7 mesi ) nei pazienti con leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria con mutazioni FLT3-ITD, dopo il trattamento di prima linea.
La probabilità di sopravvivenza a 1 anno è stata stimata al 27% per i pazienti trattati con Quizartinib rispetto al 20% per i pazienti trattati con chemioterapia di salvataggio.

La leucemia mieloide acuta con mutazioni FLT3-ITD è una neoplasia maligna aggressiva del sangue e del midollo osseo che causa la crescita e l’accumulo incontrollati di globuli bianchi maligni che non funzionano regolarmente e interferiscono con la produzione delle cellule normali del sangue.
Le mutazioni del gene FLT3 costituiscono una delle più comuni anomalie genetiche della leucemia mieloide acuta.
La mutazione FLT3-ITD è la più comune mutazione dell’ FLT3 e colpisce all’incirca 1 paziente su 4 con leucemia mieloide acuta.
I pazienti affetti da leucemia mieloide acuta con mutazioni FLT3-ITD hanno una prognosi complessiva peggiore, che comprende un aumento dell’incidenza di recidiva con un rischio di morte circa due volte maggiore dopo la segnalazione della recidiva stessa, nonché una maggiore probabilità di recidiva dopo trapianto di cellule staminali, rispetto ai pazienti senza questa mutazione.
La sopravvivenza a cinque anni della leucemia mieloide acuta, tra il 2005 e il 2011, era all’incirca del 26%, la più bassa di tutte le leucemie.

I risultati dello studio QuANTUM-R hanno mostrato che nei pazienti affetti da leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria con mutazioni FLT3-ITD trattati con Quizartinib in monoterapia è stata osservata una riduzione del rischio di mortalità del 24% rispetto ai pazienti trattati con chemioterapia di salvataggio ( hazard ratio, HR= 0.76; IC 95%: 0.58-0.98; P=0.0177 ).

La sopravvivenza complessiva media è stata di 6.2 mesi ( IC 95%: 5.3-7.2 ) per il braccio Quizartinib e 4.7 mesi ( IC 95%: 4.0-5.5 ) per il braccio chemioterapia di salvataggio.
La probabilità di sopravvivenza stimata a 1 anno è stata del 27% per i pazienti trattati con Quizartinib e del 20% per pazienti trattati con chemioterapia di salvataggio.

La durata media del trattamento con Quizartinib è stata di 4 cicli di 28 giorni ( 97 giorni; range: 1-1.18 giorni ) versus 1 ciclo ( range: 1-2 ) nel braccio con chemioterapia di salvataggio.
L’intensità mediana della dose relativa per Quizartinib è stata dell’89%.

L’incidenza degli eventi avversi emergenti dal trattamento sono comparabili tra i pazienti che hanno ricevuto il Quizartinib in monoterapia ( n=241 ) e quelli trattati con la chemioterapia di salvataggio ( n=94 ).
Gli eventi avversi più comuni ( superiori al 30%, di qualunque grado ) nei pazienti riceventi Quizartinib versus chemioterapia, includevano, rispettivamente: nausea ( 48 vs 42% ), trombocitopenia ( 39 vs 34% ), stanchezza ( 39 vs 29% ), dolore muscoloscheletrico ( 38 vs 29% ), iperpiressia ( 38 vs 45% ), anemia ( 37 vs 32% ), neutropenia ( 34 vs 26% ), neutropenia febbrile ( 34 vs 28% ), vomito ( 33 vs 21% ) e ipocalcemia ( 32 vs 28% ).
Gli eventi avversi più comuni di grado 3 o superiore ( maggiore del 10% dei pazienti ) sono stati: trombocitopenia ( 35 vs 34% ), anemia ( 30 vs 29% ), neutropenia ( 32 vs 25% ), neutropenia febbrile ( 31 vs 21% ), leucopenia ( 17 vs 16% ), sepsi / shock settico ( 16 vs 18% ), ipocalcemia ( 12 vs 9% ) e polmonite ( 12 vs 9% ).

L’intervallo QTcF ( corretto secondo la formula di Frederica ) superiore a 500 msec è stato osservato in 8 pazienti ( 3.3% ) e 2 dei 241 pazienti hanno interrotto il trattamento con Quizartinib a causa del prolungamento dell’intervallo QTcF.
Nel braccio con Quizartinib non sono stati registrati eventi di grado 4 di prolungamento dell’intervallo QTcF ( torsione di punta, morte improvvisa o arresto cardiaco ). ( Xagena Medicina )

Fonte: 23rd Congress of European Hematology Association ( EHA ), 2018

Xagena_Salute_2018

Per approfondimenti sulla leucemia mieloide acuta: Ematologia.it https://www.ematologia.it/



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