Salute
E' stato sperimentato un nuovo farmaco, la Pentraxina-2 ricombinante, contro una grave malattia respiratoria dalle cause tuttora sconosciute, la fibrosi polmonare idiopatica, una patologia rara la cui diffusione è però destinata ad aumentare, a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Gli studi clinici, coordinati da Luca Richeldi, Malattie dell’Apparato Respiratorio della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, hanno coinvolto oltre 100 pazienti e i risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista JAMA.
Lo studio di fase 2 ha esaminato la sicurezza e l’efficacia della Pentraxina-2 ricombinante. Il farmaco, somministrato per via endovenosa ogni 4 settimane per 6 mesi in 117 pazienti e confrontato con il placebo, ha ridotto significativamente il tasso di progressione della malattia, riducendo la perdita di funzione polmonare.
Inoltre, i pazienti trattati con Pentraxina-2 hanno mantenuto invariata la propria capacità di esercizio fisico, misurata con i metri percorsi durante il test del cammino in 6 minuti, mentre i pazienti del gruppo placebo hanno in media camminato 30 metri in meno.
Il farmaco è risultato ben tollerato dai pazienti inclusi nello studio. Questi risultati molto probabilmente saranno la base di un ulteriore studio di fase 3, in cui la Pentraxina-2 sarà valutata in combinazione con i farmaci già esistenti per valutarne l’eventuale beneficio aggiuntivo.
La fibrosi polmonare idiopatica è una malattia dei polmoni caratterizzata da una progressiva perdita della funzione respiratoria, che conduce alla morte generalmente per insufficienza respiratoria in media dai 3 ai 5 anni dopo la diagnosi ( purtroppo solo circa il 30% dei pazienti sopravvive 5 anni dopo la diagnosi, una prognosi peggiore della maggior parte delle patologie oncologiche ).
Si calcola che in Italia circa 5.000 nuovi casi di malattia siano diagnosticati ogni anno. I maschi sono più frequentemente affetti delle femmine, e benché la malattia possa colpire a tutte le età, la maggioranza dei casi viene diagnosticata in persone che hanno più di 70 anni.
La causa della fibrosi polmonare idiopatica è tuttora sconosciuta, anche se alcuni fattori di rischio sono stati identificati, tra cui il fumo di sigaretta, il reflusso gastroesofageo, virus respiratori ed esposizioni a inquinanti ambientali. In alcuni casi esiste una familiarità e circa il 30% del rischio di ammalarsi è su base genetica.
I sintomi principali delal fibrosi polmonare idiopatica sono la fatica a respirare ( in particolare in seguito di sforzi fisici ) e la tosse secca.
Il sospetto diagnostico viene posto in genere sulla base di un esame TAC ad alta risoluzione del torace.
Attualmente sono disponibili due farmaci ( Nintedanib [ Ofev ] e Pirfenidone [ Esbriet ] ) che rallentano la progressione della malattia ( la velocità di perdita della funzione polmonare ). ( Xagena Medicina )
Fonte: Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, 2018
Xagena_Salute_2018
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