Salute
Secondo l'ultimo aggiornamento AIFA, sono stati finora trattati oltre 155mila pazienti con infezione da HCV ( virus dell'epatite C ).
Tuttavia, esiste un problema di sommerso, cioè di persone che non sanno d’avere l’infezione o che non sanno di poterla eliminare con un trattamento di breve durata e non tossico.
Il sommerso si trova principalmente nelle cosiddette popolazioni speciali e negli anziani.
Nel primo caso rientrano persone con dipendenza da sostanze per via iniettiva e/o inalatoria, le persone recluse negli istituti di detenzione e le persone che vengono da Paesi dove la diffusione del virus è particolarmente alta.
Tuttavia, secondo Massimo Galli, Malattie Infettive dell'Università degli Studi di Milano, gran parte del sommerso va ricercato seguendo il dato anagrafico.
La diffusione del virus è avvenuta nella maggioranza dei casi quando anche in ospedale, o nelle cure domiciliari, non si usavano materiali usa e getta.
Il risultato è che ci sono molti anziani HCV positivi e non lo sanno. Si tratta di persone spesso affette anche da altre malattie, che per questo frequentano gli ospedali e che possono diventare un veicolo di trasmissione del virus.
E' necessario, pertanto, attivare protocolli di attenzione nei confronti di questi pazienti, indagare sulla presenza del virus e sottoporli a trattamento se trovati positivi, migliorando in questo modo la loro salute generale e prevenendo l’ulteriore diffusione dell’infezione.
Le nuove terapie hanno un profilo di tollerabilità che consente di trattare anche persone anziane e con altre malattie.
Nel 2017, la Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio di Vosevi, una combinazione di Sofosbuvir, Velpatasvir, Voxilaprevir per il trattamento di tutti i genotipi di epatite cronica C.
Vosevi deve essere assunta come singola compressa al giorno per il trattamento di adulti con i genotipi 1-6 dell'infezione cronica da virus dell'epatite C.
La combinazione è stata autorizzata come regime di trattamento di 12 settimane nei pazienti con qualsiasi genotipo dell'infezione cronica da HCV senza cirrosi o con cirrosi compensata, che hanno fallito una precedente terapia con un regime contenente DAA ( antivirali ad azione diretta ).
Il regime di 12 settimane è stato autorizzato anche nei pazienti DAA-naïve ( mai trattati con antivirali ad azione diretta ) con cirrosi compensata infettati da qualsiasi genotipo di HCV, con la possibilità di abbreviare la terapia a 8 settimane nel caso dei pazienti infettati dal genotipo 3.
Per i pazienti DAA-naïve senza cirrosi, la durata del trattamento raccomandata è di 8 settimane.
La triplice combinazione ha dimostrato elevati tassi di guarigione in una vasta gamma di pazienti trattati in precedenza con antivirali ad azione diretta. ( Xagena Medicina )
Fonte: Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali ( SIMIT ), 2018
Xagena_Salute_2018
Per approfondimenti sulla Infezione da HCV & Epatite C: Epatite.net https://epatite.net/