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Ipertensione secondaria: identificate nuove mutazioni genetiche responsabili dell’iperaldosteronismo primario



Uno studio, pubblicato su Endocrinology, rivista dell’Endocrine Society, ha identificato alcune nuove mutazioni genetiche responsabili dell’iperaldosteronismo primario.

L’iperaldosteronismo primario è la causa più frequente di ipertensione secondaria.
Generalmente non viene diagnosticata perché l’iperaldosteronismo primario può simulare completamente l’ipertensione essenziale. Pertanto, i pazienti vengono considerati come ipertesi essenziali.

I ricercatori, coordinati da Gian Paolo Rossi dell’Università di Padova, hanno sequenziato tutto il promotore del gene TASK-2, che codifica un canale del potassio, e hanno identificato per la prima volta una serie di mutazioni che causano un’alterata espressione di questo canale nei tumori che producono aldosterone in modo eccessivo.

Mediante una analisi molecolare è stato riscontrato che queste mutazioni del gene TASK-2 sono funzionalmente rilevanti, perché sopprimono la trascrizione del gene mutato.

Nel 2001 era stato raccolto il DNA di un gruppo di marinai ventenni sani in servizio su due navi della Marina allo scopo di accertare la presenza delle mutazioni.
I marinai sono stati poi seguiti nel tempo per 16 anni al fine di accertare lo sviluppo dell’iperaldosteronismo e dell’ipertensione arteriosa.

Secondo i ricercatori questi risultati aprono nuove importanti prospettive per la diagnosi e il trattamento dell’iperaldosteronismo primario, che oltre ad essere una forma assai comune di ipertensione arteriosa, è associato a un maggior tasso di complicanze cardiovascolari e cerebrovascolari.

Ricerca

Poichè l'espressione attenuata di TASK-2 è una caratteristica comune dell'adenoma producente aldosterone, che causa l'aldosteronismo primario, i ricercatori hanno sequenziato la regione del promotore del gene TASK-2 ( KCNK5 ) nei pazienti con adenoma secernente aldosterone ( n=76 ), pazienti con ipertensione primaria ( n=98 ) e volontari sani di 20 anni ( n=71 ), alla ricerca di varianti in grado di influenzare l'espressione di questo canale.

Sono state riscontrate mutazioni del promotore TASK-2 nel 24% degli adenomi secernenti aldosterone: C999T nel 6.6%, G595A nel 5.3%, G36A nel 5.3% e C562T, Gins468, G265C, C1247T, G1140T e C1399T nell'1.3% ( ciascuno ).

La mutazione C999T è stata trovata in uno solo dei 98 pazienti ipertesi primari, ma sono state rilevate mutazioni anche nel 12% dei volontari: quattro trasportavano la mutazione C999T, tre G1288C, uno la mutazione G1140T e uno 468ins.

Dopo 16 anni di follow-up nessuno di questi soggetti ha sviluppato ipertensione o aldosteronismo primario.

L'effetto della mutazione C999T è stato studiato in cellule H295R usando vettori contenente geni reporter con i promotori TASK-2 mutati o wild-type.

L'espressione del gene TASK-2 è stata ridotta del 31% ( p = 0.01 ) nell'adenoma secernente aldosterone mutato rispetto all'adenoma wild-type.
Allo stesso modo, nelle cellule H295R trasfettate, la mutazione C999T ha diminuito l'attività trascrizionale di TASK-2 del 35% ( p inferiore a 0.001 ).

Pertanto, le mutazioni nella regione promotore del gene TASK-2 possono spiegare la bassa espressione in circa il 24% degli adenomi secernenti l'aldosterone.
Poiché queste mutazioni non si sono tradotte in ipertensione o aldosteronismo primario durante il follow-up a lungo termine in soggetti sani, non sembrano essere un fattore che, da solo, causa l'aldosteronismo primario. ( Xagena Medicina )

Fonte: Università di Padova, 2018

Xagena_Salute_2018


Per approfondimenti sull'Ipertensione: Ipertensione.net https://www.ipertensione.net/



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