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Un nuovo anticorpo monoclonale per la cura dell’oftalmopatia correlata ai disturbi della tiroide



Una ricerca internazionale ha testato con esito positivo un nuovo farmaco per la cura dell’oftalmopatia correlata ai disturbi della tiroide, una malattia a tutt’oggi non trattata in modo soddisfacente.

L’Università di Pisa, e in particolare la sezione dipartimentale di Medicina interna ad indirizzo immuno-endocrino diretta dal Alessandro Antonelli, è tra i partner dello studio che è stato pubblicato sul The New England Journal of Medicine.

Il Teprotumumab, un anticorpo monoclonale, è risultato efficace nel ridurre l’infiammazione ed anche la protusione oculare, cioè la sporgenza anomala del bulbo oculare, tipica dell’oftalmopatia e rappresenta perciò una nuova promettente opzione terapeutica per i pazienti affetti da oftalmologia basedowiana.

L'anticoepo monoclonale è stato testato in uno studio multicentrico, in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo.
Nella ricerca sono stati trattati 88 pazienti con l’obiettivo di osservare la risposta della patologia oculare alla terapia.

Nei pazienti con oftalmopatia attiva, Teprotumumab è risultato efficace nella terapia dell’oftalmopatia basedowiana, riducendo l’infiammazione ed anche la protusione oculare.

L’effetto della terapia è comparso rapidamente: dopo 6 settimane il 43% dei pazienti che avevano ricevuto Teprotumumab ha presentato una risposta, osservata solo nel 4% del gruppo di controllo.

L’unico effetto indesiderato registrato è stata la comparsa di iperglicemia in soggetti che avevano il diabete.

La malattia di Graves è una patologia autoimmunitaria caratterizzata da ipertiroidismo, gozzo diffuso, oftalmopatia e raramente dermopatia.
L’ipertiroidismo e il gozzo sono causati da una iperstimolazione tiroidea da parte di auto-anticorpi diretti al recettore per il TSH con conseguente aumento di T3 e T4 circolanti.
La causa della formazione di questi particolari anticorpi non è perfettamente nota anche se fattori predisponenti, quali predisposizione genetica legata a particolari alleli HLA, stress, fumo ( correlato particolarmente all’oftalmopatia ), sesso femminile, periodo post-parto, effettuazione di particolari terapie [ es. Amiodarone, Litio, Interferone alfa ].

Il paziente affetto da malattia di Graves si presenta con intolleranza al caldo, palpitazioni, dimagrimento con iperfagia, tremore, astenia, ansietà, labilità emotiva, insonnia, incapacità a concentrarsi e talvolta anche con oligomenorrea, disfunzione erettile, ginecomastia.
L’1-2% dei pazienti presenta anche una dermopatia associata, che compare nei pazienti con il più alto tasso di anticorpi anti-TSH circolanti, e con un’oftalmopatia tiroidea manifesta. la dermopatia è in genere localizzata nella porzione anteriore dello stinco ( mixedema pretibiale ) e si presenta come un edema duro con occasionali rash cutanei iperpigmentati e papule violacee.
In una buona percentuale dei pazienti con malattia di Graves si sviluppa anche una oftalmopatia di vario grado e spesso con differente evoluzione da paziente a paziente. ( Xagena Medicina

Fonte: Università di Pisa, 2017

Xagena_Salute_2017


PEr approfondimenti: Endocrinologia.net http://www.endocrinologia.net/


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