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A - Nessun beneficio dell’Eritropoetina nell’infarto miocardico STEMI


L'Eritropoietina somministrata dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) non ha ridotto l’area infartuale, ed ha comportato un aumento degli eventi avversi.
Dopo 2-6 giorni dal trattamento farmacologico, la dimensione dell'infarto era del 15.8% nel gruppo Eritropoietina e 15% nel gruppo placebo, una differenza non-significativa.
L'Eritropoietina ha aumentato il tasso di eventi avversi ( 55.2% versus 41.2% ), così come il tasso di un composito di mortalità, infarto miocardico, ictus o trombosi dello stent ( 4% contro 0% ) ( P
I risultati sono in linea con altri studi sull’infarto STEMI che hanno riguardato l’Eritropoietina.

L’Epoetina alfa ricombinante ( Epogen, Procrit ) è stata approvato dall’FDA ( Food and Drug Administration ) nel trattamento dell’anemia, ma studi preclinici avevano dimostrato un effetto cardioprotettivo del farmaco in modelli di ischemia miocardica.
Questo ha indotto un gruppo di ricercatori ad iniziare uno studio, in doppio cieco, controllato con placebo, per valutare l’Epoetina alfa per via endovenosa nei pazienti che erano stati sottoposti a PCI primario o a PCI di salvataggio entro 8 ore da un infarto miocardico acuto STEMI con flusso TIMI 0 o 1 in una grande arteria coronaria epicardica.

Un totale di 138 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere un unico bolo endovenoso di Eritropoietina ( n=68 ) oppure placebo ( n=70 ) entro 4 ore dall’intervento di PCI.
Il tempo medio di somministrazione è stato di poco inferiore alle 3 ore in entrambi i gruppi.

La misurazione dell’area infartuale mediante risonanza magnetica per immagine non ha mostrato differenze tra i due gruppi di trattamento.
L'Eritropoietina inoltre non ha esercitato alcuna influenza favorevole sugli endpoint secondari che riflettevano il rimodellamento ventricolare sinistro.

Un'analisi di sottogruppo prespecificato ha rivelato che l'Eritropoietina ha aumentato la dimensione media dell’area infartuale nei pazienti di età superiore a 69 anni.

Nel gruppo Eritropoietina il tasso di eventi avversi gravi è risultato doppio rispetto a quanto riscontrato nel gruppo placebo ( 20% versus 10.3%, P = 0.05 ). ( Xagena Medicina )

Fonte: American Heart Association Meeting, 2010

Link: Cardiologia.net

Link: MedicinaNews.it


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