Salute
Giovedì 17 Marzo 2011 - Un’analisi dello studio UPLIFT ( Understanding Potential Long-Term Impacts on Function with Tiotropium ) ha mostrato che la somministrazione di Tiotropio ( Spiriva ) nei pazienti affetti da BPCO ( broncopneumopatia cronica ostruttiva ) di grado moderato ( stadio II GOLD ) induce un miglioramento significativo e sostenuto, fino a 4 anni, della funzionalità respiratoria.
Questa analisi pre-specificata di sottogruppo, è stata condotta su 2.739 pazienti.
Il Tiotropio ha ridotto la velocità di declino del VEMS ( volume espiratorio massimo nel primo secondo; FEV1 ). post-broncodilatatore nei 4 anni di studio, rispetto al gruppo di controllo ( 43 mL/anno versus 49 mL/anno; p=0.024 ).
La velocità di declino del VEMS pre-broncodilatatore è risultata simile tra i due gruppi.
I pazienti di stadio GOLD II, in terapia con Tiotropio, hanno, inoltre, presentato un rischio di riacutizzazioni ridotto del 18%, e un tasso di riacutizzazioni inferiore del 20% ( p<0.0001 ) rispetto al controllo.
La qualità di vita correlata allo stato di salute, valutata utilizzando il Saint George’s Respiratory Questionnaire ( SGRQ ), è risultata migliore nei pazienti trattati con Tiotropio, rispetto al gruppo di controllo, per tutta la durata dello studio (( p<0.006 ).
Si è inoltre evidenziata una tendenza alla riduzione della mortalità nei pazienti trattati con Tiotropio, rispetto al gruppo di controllo.
Questo è il primo ampio studio a lungo termine che ha dimostrato che il trattamento con un anticolinergico a lunga durata d’azione induce importanti benefici nei pazienti con BPCO di stadio precoce.
Lo studio UPLIFT ha dimostrato che esiste un declino significativo della funzionalità respiratoria sin dalle fasi iniziali della malattia, ed è inoltre noto come le riacutizzazioni ne accelerino la progressione.
In un’alta percentuale di persone, la BPCO nelle sue fasi iniziali, non viene riconosciuta. La causa della sottodiagnosi di bronco pneumopatia cronica ostruttiva risiede sia nella scarsa specificità dei sintomi, che spesso vengono confusi con i segni dell’invecchiamento, sia per lo scarso uso delle prove di funzionalità respiratoria.
Nello stadio GOLD II i pazienti iniziano ad avvertire un peggioramento della propria funzione polmonare, e a manifestarsi la dispnea da sforzo. Con il progredire della malattia, la funzionalità polmonare continua a declinare e la capacità di esercizio fisico diviene seriamente limitata, interferendo negativamente sulla conduzione delle normali attività della vita quotidiana. Questi aspetti possono indurre nei pazienti sensazioni di paura, ansia, frustrazione, isolamento e depressione. ( Xagena Medicina )
Fonte: The Lancet, 2009
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