Salute
Studi di prevenzione primaria con statine non hanno mostrato una significativa riduzione del rischio di ictus nei pazienti arruolati solo sulla base dei valori di colesterolo.
Lo studio SPARCL ha invece riportato un aumento del rischio di ictus emorragico nei pazienti sottoposti a terapia con statine.
Un sottostudio dello studio JUPITER, ha valutato l’effetto della terapia con Rosuvastatina ( Crestor ) 20 mg versus placebo sull’incidenza di ictus su 17.802 soggetti ( uomini e donne ) apparentemente sani, arruolati sulla base di normali valori di colesterolo ( colesterolo LDL inferiore a 130 mg/dl ) e di alti valori di proteina C-reattiva ad elevata sensibilità ( hs-CRP ) ( superiore a 2 mg/dl ).
Dopo un periodo osservazionale mediano di 1.9 anni, è emersa la superiorità della terapia con Rosuvastatina sullo specifico endpoint dell’ictus; l’incidenza è risultata essere significativamente inferiore ( hazard ratio, HR=0.52, p=0.002), senza significative differenze riguardo all’ictus emorragico.
Il rischio più basso di ictus è stato riscontrato tra i pazienti che avevano raggiunto i più bassi livelli di LDL ( inferiore di 70 mg/dl ) o di hs-CRP ( inferiore a 2 mg/dl ).
Lo studio ha fornito elementi a sostegno della tesi che la combinazione dei valori di colesterolo LDL e di hs-CRP consente di individuare una popolazione che può trarre beneficio dalla terapia con statine nella prevenzione primaria. ( Xagena Medicina )
Fonte: Circulation, 2010
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