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Demenza: un fattore di mortalità nella malattia di Parkinson


Caratteristiche potenzialmente modificabili della malattia di Parkinson in grado di predire la morte precoce sembrano includere la demenza, la psicosi, e il peggioramento dei sintomi motori.
Queste le conclusioni di uno studio di popolazione iniziato in Norvegia nel 1993.

Un'analisi multivariata che ha riguardato più di 200 pazienti con Parkinson ha evidenziato che la demenza è associata a un rischio quasi doppio di mortalità ( HR=1.89; p=0.001 ).
Inoltre, l'hazard ratio per la mortalità nei pazienti con psicosi è stato pari a 1.45 ( p=0.039 ), mentre il rapporto di rischio per ogni aumento di dieci punti nella scala UPDRS ( Unified Parkinson's Disease Rating Scale ) è stato di 1.18 ( P
Secondo gli Autori della ricerca, la prevenzione precoce della progressione motoria, dei sintomi psicotici e della demenza potrebbe essere la strategia più promettente per aumentare l'aspettativa di vita nei pazienti con Parkinson.

Il decorso clinico e le caratteristiche della malattia di Parkinson variano tra i pazienti, e poche indagini a lungo termine hanno esaminato il valore predittivo delle varie manifestazioni della malattia.

Per rispondere a questa esigenza, è stato condotto uno studio prospettico, basato sulla popolazione, a partire dal 1993, che ha coinvolto 230 pazienti.

Nell’arco di 4 anni, il 35.2% dei pazienti è morto, ma alla fine dello studio, nel mese di ottobre 2009, l’incidenza di mortalità è stata del 91.7%.
Il tempo mediano di mortalità dopo l'insorgenza dei sintomi motori è stato di 15.8 anni, con notevole variabilità ( da 2.2 anni a 36.6 anni ).

L'età media al momento della morte era di 81.1 anni ( 79.8 anni per gli uomini e 82.4 anni per le donne ).

Gli altri fattori associati alla mortalità non sono risultati modificabili all'analisi multivariata: età d'esordio, ogni aumento di dieci anni, HR=1.40 ( p=0.029 ); età cronologica, ogni aumento di dieci anni, HR=1.51 ( p=0.043 ); sesso maschile, HR=1.63 ( p=0.001 ).

I ricercatori hanno anche effettuato due analisi supplementari per valutare l'effetto della gravità dei sintomi psicotici e motori.

E’ stato trovato che le allucinazioni con insight erano in grado di predire la mortalità ( HR=1.67; p=0.012 ) a differenza delle allucinazioni senza insight ( HR=1.22; p=0.391 ).

Le allucinazioni con insight ( definite come allucinazioni benigne ) nei pazienti con malattia di Parkinson spesso evolvono in sintomi psicotici, rafforzando ulteriormente l'associazione di psicosi e di mortalità.

Nelle analisi, l'uso di farmaci antipsicotici e antiparkinsoniani non ha avuto alcun impatto sulla sopravvivenza.
Studi prospettici sono necessari per verificare gli effetti dei vari trattamenti farmacologici sulla mortalità. ( Xagena Medicina )

Fonte: Neurology, 2010

Link: ParkinsonOnline.net

Link: MedicinaNews.it


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