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I nuovi farmaci pangenotipici per l’epatite C



Il direttore generale dell’AIFA ( Agenzia Italiana del Farmaco ) Mario Melazzini, ha annunciato l’arrivo di nuovi farmaci per il trattamento dell’epatite C, caratterizzati da maggiore efficacia a fronte di una minore durata della terapia.

È in corso presso l’AIFA la negoziazione per la rimborsabilità e la fissazione del prezzo del farmaco Epclusa ( combinazione di Sofosbuvir e Velpatasvir ) per il trattamento di tutti i genotipi ( azione pangenotipica ) del virus HCV.

Si attende, entro giugno 2017, l’autorizzazione con procedura accelerata da parte dell’EMA ( European Medicines Agency ) di un’ulteriore specialità medicinale ( combinazione di Glecaprevir e Pibrentasvir ) anch’essa ad azione pangenotipica.

Inoltre, nuove combinazioni sono in sperimentazione clinica al fine di ampliare il numero di opzioni terapeutiche, soprattutto per i sottogruppi di pazienti più difficili da trattare, di ridurre la durata della terapia e aumentare la maneggevolezza della cura.

Attualmente, i farmaci disponibili per il trattamento dell’epatite C sono sei: tra questi i più noti sono Sovaldi ( Sofosbuvir ) e Harvoni ( combinazione di Sofosbuvir e Ledipasvir ).
La durata della terapia varia da 8 a 24 settimane e, in alcuni casi, 48 settimane di trattamento.
I Centri italiani abilitati alla prescrizione dei farmaci anti-epatite C sono 226.

Secondo l’AIFA, la durata del trattamento per curare le forme meno gravi sarà più breve ( anche 8 settimane ).

L’obiettivo del Piano di eradicazione dell’epatite C è di dare accesso ai trattamenti per 240.000 pazienti in tre anni. Per renderlo possibile è stato creato un fondo dedicato di 1 miliardo e mezzo di euro ( 500 milioni annui ).

I nuovi farmaci che arriveranno tra poco sul mercato avranno un prezzo inferiore rispetto a quelli utilizzati finora e alcuni di essi non dovranno essere utilizzati in associazione ad altri farmaci, consentendo una riduzione del costo unitario dell’intero ciclo di cura.

Finora sono stati trattati 70.698 pazienti, sulla base di sette criteri di rimborsabilità che hanno previsto l’accesso modulato dei malati di epatite C in base al principio di urgenza clinica.
Grazie ai nuovi 11 criteri di trattamento elaborati dall’AIFA sarà possibile trattare tutti i pazienti per i quali è indicata e appropriata la terapia.

In Italia 200-300mila persone hanno avuto diagnosi di epatite C. L’Italia è il primo Paese nell’Unione Europea ad aver attuato un Piano triennale per l’eradicazione del virus dell’epatite C. ( Xagena Medicina )

Fonte: AIFA :: Agenzia Italiana del Farmaco, 2017

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Per approfondimenti: Epatite.net http://www.epatite.net/



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