Salute
Giovedì 24 Marzo 2011 - Ricercatori dell’Ospedale Maggiore di Novara hanno effettuato una meta-analisi degli studi randomizzati che hanno messo a confronto Abciximab ( ReoPro ) con piccole molecole ( Eptifibatide [ Integrilin ] e Tirofiban [ Aggrastat ] ) nell’angioplastica primaria per infarto con sopraslivellamento del segmento ST ( STEMI ).
È stato dimostrato che Abciximab apporta benefici significativi nell’angioplastica primaria per l’infarto STEMI, tuttavia, le piccole molecole rappresentano una strategia interessante per la reversibilità dell’inibizione piastrinica e per i bassi costi.
Sono stati utilizzati i dati di studi randomizzati che avevano confrontato Abciximab con le piccole molecole nell’angioplastica primaria.
Per quanto riguarda Tirofiban, sono stati inclusi solo gli studi o i gruppi di pazienti con bolo e infusione ad alto dosaggio.
L’endpoint primario era rappresentato dalla mortalità a 30 giorni.
Gli endpoint secondari erano reinfarto a 30 giorni, flusso TIMI di grado 3, e risoluzione del segmento ST.
Sono stati inclusi nella meta-analisi 6 studi clinici randomizzati, per un totale di 2.197 ( 1.082 randomizzati ad Abciximab e 1.115 a piccole molecole [ Tirofiban ad alta dose in 5 studi ed Eptifibatide in 1 studio ] ).
Abciximab non ha migliorato il flusso TIMI di grado 3 post-procedurale ( 89.8% vs 89.1%; p=0.72 ) o la risoluzione del segmento ST ( 67.8% vs 68.2%; p=0.66 ).
Abciximab non ha ridotto la mortalità a 30 giorni ( 2.2% vs 2%; p=0.66 ) o il reinfarto ( 1.2% vs 1.2%; p=0.88 ), e non sono state osservate differenze nelle complicazioni da sanguinamento maggiore ( 1.3% vs 1.9%; p=0.27 ).
In conclusione, questa meta-analisi in pazienti con infarto STEMI sottoposti a intervento di angioplastica primaria ha mostrato risultati simili tra Abciximab e le piccole molecole in termini di esiti angiografici, elettrocardiografici e clinici. ( Xagena Medicina )
Fonte: J Am Coll Cardiol, 2009
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