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Infezione da HIV e linfoma a grandi cellule B: regime HAART a base di Raltegravir


Mercoledì 30 Marzo 2011 - Ricercatori del Virginia Commonwealth University Health System a Richmond negli Stati Uniti, hanno descritto il trattamento antiretrovirale di un paziente con diagnosi simultanea di infezione da virus HIV/AIDS e di linfoma diffuso a grandi cellule B, con focalizzazione sulle interazioni farmacologiche tra terapia antiretrovirale altamente attiva ( HAART ) e chemioterapia antitumorale concomitante.

Un uomo di 55 anni, di razza bianca aveva ricevuto diagnosi recente di infezione da HIV / AIDS e dopo un mese aveva manifestato nausea, vomito, dolore addominale, visione doppia, fastidio all'occhio destro con gonfiore, e una perdita di peso di 3.6 kg.

La biopsia escissionale di un linfonodo inguinale destro aveva confermato la diagnosi di linfoma diffuso a grandi cellule B.

Il paziente è stato sottoposto a trattamento con HAART e un regime chemioterapico, che comprendeva Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina, Prednisone ( CHOP ) con Metotrexato per via intratecale.

Poiché esisteva il rischio potenziale di interazioni farmacologiche, Raltegravir, Abacavir e Lamivudina sono stati scelti per il regime iniziale HAART.

Il paziente ha raggiunto e mantenuto una carica virale non-rilevabile nei 6 cicli di terapia con CHOP.
HAART ha prodotto un miglioramento della risposta chemioterapica nei pazienti con infezione da HIV e linfoma.

Il trattamento con i regimi CHOP e HAART può dar luogo a interazioni farmacologiche multiple.
La Ciclofosfamide e la Vincristina sono metabolizzati attraverso l’isoenzima CYP3A4.
Gli inibitori della proteasi ( PI ) e gli inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa ( NNRTI ) inibiscono e inducono il CYP3A4, con la possibilità di modificare gli effetti citotossici e chemioterapici.
Quando gli inibitori della proteasi sono combinati con CHOP, la mortalità risulta ridotta, ma aumentano le reazioni avverse.

Raltegravir ( Isentress ), un inibitore dell'integrasi, è eliminato attraverso glucuronidazione; questo si traduce in una minima interazione farmacologica.
Raltegravir migliora la risposta virologica e immunologica in pazienti HAART-naïve, e quindi potrebbe rappresentare una valida alternativa nella prevenzione delle interazioni tra chemioterapici e HAART. ( Xagena Medicina )

Fulco PP et al, Ann Pharmacother 2010; 44: 377-382

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