Salute
Mercoledì 16 Febbraio 2011 - La terapia cognitivo-comportamentale e i farmaci ipnotici sono efficaci per il trattamento a breve termine dell’insonnia, ma pochi pazienti raggiungono la remissione completa con un singolo trattamento. Non è ancora chiaro se le terapie combinate o di mantenimento siano in grado di migliorare gli esiti clinici.
Uno studio ha valutato il valore aggiunto di farmaci rispetto alla sola terapia cognitivo-comportamentale per il trattamento acuto dell’insonnia, e gli effetti del mantenimento della terapia sugli esiti a lungo termine.
Lo studio prospettico, randomizzato e controllato, ha coinvolto 160 adulti con insonnia persistente che hanno ricevuto terapia a 2-stadi in Centri universitari per il sonno in Canada nel periodo 2002-2005.
I partecipanti sono stati sottoposti a terapia cognitivo-comportamentale da sola oppure combinata con Zolpidem ( Ambien, Stilnox ), 10 mg/giorno, assunto prima di coricarsi, per una terapia iniziale di 6 settimane seguita da un’estensione di 6 mesi.
I pazienti inizialmente trattati con terapia cognitivo-comportamentale hanno proseguito la medesima terapia per 6 mesi o non hanno ricevuto nessun altro trattamento, mentre quelli inizialmente trattati con terapia combinata ( terapia cognitivo-comportamentale più Zolpidem ) hanno continuato con la terapia cognitivo-comportamentale più un uso intermittente di Zolpidem oppure con la sola terapia cognitivo-comportamentale.
Gli esiti primari erano il periodo di latenza dell’insorgenza del sonno, il tempo di veglia dopo l’insorgenza del sonno, il tempo totale di sonno e l’efficacia del sonno ( informazioni ottenute dai diari giornalieri ); gli esiti secondari erano la risposta al trattamento e i tassi di remissione derivati dall’Insomnia Severity Index.
La terapia cognitivo-comportamentale, utilizzata da sola o in combinazione con Zolpidem, ha prodotto miglioramenti significativi nella latenza del sonno, nel tempo di veglia dopo l’insorgenza del sonno e nell’efficacia del sonno durante il periodo iniziale ( P per tutti <0.001 ); un miglioramento ancor maggiore nel tempo di sonno è stato ottenuto con l’approccio combinato ( P=0.04 ).
Sia la terapia cognitivo-comportamentale da sola che associata a Zolpidem hanno prodotto tassi simili di risposta al trattamento ( 60% vs 61%, rispettivamente; P=0.84 ) e di remissione ( 39% vs 44%, rispettivamente; P=0.52 ) nei trattamenti acuti di 6 settimane, ma la terapia combinata ha prodotto un tasso di remissione più alto rispetto alla sola terapia cognitivo-comportamentale durante l’estensione di 6 mesi della fase di terapia e per il periodo di follow-up di 6 mesi ( 56% vs 43%; P=0.05 ).
Il migliore esito a lungo termine è stato ottenuto nei pazienti trattati con la terapia combinata seguita dalla sola terapia cognitivo-comportamentale, come si deduce dai tassi di remissione a 6 mesi di follow-up rispetto ai pazienti che hanno continuato a prendere Zolpidem durante l’estensione della terapia ( 68% vs 42%; P=0.04 ).
In conclusione, nei pazienti con insonnia persistente, l’aggiunta di farmaci alla terapia cognitivo-comportamentale ha comportato benefici aggiuntivi durante la terapia acuta, mentre gli esiti a lungo termine sono stati ottimizzati quando l’assunzione del farmaco è stata interrotta durante il mantenimento della terapia cognitivo-comportamentale. ( Xagena Medicina )
Fonte: JAMA, 2009
Link: Insonnia.net
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