Salute
Alti dosaggi di Atorvastatina ( Lipitor, Torvast ) non appaiono ridurre il rischio di fibrillazione atriale nei pazienti con precedente ictus o attacco ischemico transitorio ( TIA ).
L’incidenza di fibrillazione atriale è risultata non-significativamente più alta con le statine rispetto al placebo ( 1.32 versus 1.14 casi per 100 pazienti-anno all'analisi intent-to-treat; P=0.26 ).
Queste le conclusioni di una sottoanalisi dello studio SPARCL ( Stroke Prevention with Aggressive Reduction in Cholesterol Levels ), che aveva mostrato una riduzione della recidiva di ictus con le statine ( 11.2% versus 13.1%; P=0.03 ).
Alcuni studi osservazionali e piccoli studi clinici avevano fornito elementi a sostegno degli effetti pleiotropici antinfiammatori delle statine, in grado di ridurre il rischio di fibrillazione atriale.
La fibrillazione atriale non era, tuttavia, un endpoint prespecificato nello studio SPARCL.
Lo studio SPARCL aveva coinvolto 4.731 pazienti con un recente ictus o attacco ischemico transitorio, valori di colesterolo LDL compresi tra 100 e 190 mg/dL, e nessuna precedente storia di malattia coronarica.
I pazienti erano stati assegnati in modo casuale a ricevere Atorvastatina 80 mg/die oppure placebo; il periodo di follow-up mediano era stato di 4.9 anni.
La sottoanalisi ha escluso i soggetti con fibrillazione atriale e quelli in trattamento per prevenire o controllare la fibrillazione atriale, al basale.
E’ stato osservato che i 261 partecipanti che hanno sviluppato fibrillazione atriale avevano una maggiore probabilità di avere un ictus ( 24.5% contro 11.4% ) o di morire ( 19.1% versus 8.4% ), rispetto a quelli che non presentavano questa aritmia.
Le statine non hanno ridotto il rischio di fibrillazione atriale nella popolazione intent-to-treat ( hazard ratio, HR=1.15 ). ( Xagena Medicina )
Fonte: American Heart Association Meeting, 2010
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