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L’eccesso di ferro nel sangue potrebbe essere associato allo sviluppo di carcinoma epatocellulare nei pazienti con cirrosi correlata a steatoepatite non-alcolica


Venerdì 18 Febbraio 2011 - I depositi di ferro epatico sono di frequente riscontro nei pazienti affetti da steatoepatite non-alcolica, ma il loro ruolo non è stato ancora definito.

Un gruppo di Ricercatori dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, ha svolto uno studio retrospettivo per valutare l’effetto dell’eccesso di ferro epatico sulla prevalenza del carcinoma epatocellulare in pazienti con cirrosi correlata a steatoepatite non-alcolica.

Il ferro epatico è stato misurato, in modo retrospettivo, con metodo semiquantitativo nelle biopsie del fegato di 153 pazienti con cirrosi legata a steatoepatite non-alcolica: 51 di questi avevano carcinoma epatocellulare, mentre i restanti 102 erano soggetti di controllo senza epatocarcinoma, appaiati per età, sesso e stadio della malattia epatica.

Il punteggio totale corretto di ferro ( 0-60 ) era rappresentato dalla somma di tre punteggi: punteggio del ferro epatocitario ( 0-36 ), punteggio del ferro sinusoidale ( 0-12 ), e punteggio del ferro portale ( 0-12 ), moltiplicati per 3/3, 2/3 o 1/3 a seconda delle localizzazioni del ferro nei noduli.

I risultati hanno dimostrato che i depositi di ferro ( punteggio totale di ferro corretto maggiore di 0 ) sono più frequenti nei pazienti con carcinoma epatocellulare rispetto ai controlli.

Il punteggio medio corretto di ferro totale è risultato più elevato nei pazienti con epatocarcinoma rispetto ai controlli. Il sovraccarico di ferro era sinusoidale.

In conclusione, i depositi di ferro nel fegato sono risultati più frequenti nei pazienti con cirrosi epatica associata a steatoepatite non-alcolica con carcinoma epatocellulare rispetto ai soggetti senza carcinoma epatocellulare.
L’eccesso di ferro nel sangue potrebbe essere associato allo sviluppo di carcinoma epatocellulare nei pazienti con cirrosi correlata a steatoepatite non-alcolica. ( Xagena Medicina )

Fonte: J Hepatol, 2009

Link: Epatologia.net

Link: MedicinaNews.it


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