Salute
In uno studio di fase II, un farmaco sperimentale ha prodotto un alto tasso di risposta in una coorte di pazienti con linfoma di Hodgkin non-responder a una precedente terapia.
Tre quarti dei pazienti trattati con Brentuximab Vedotin è andato incontro ad almeno una piccola riduzione del burden tumorale e oltre un terzo ha avuto una remissione completa.
Brentuximab Vedotin è una combinazione di un anticorpo monoclonale con un farmaco chemioterapico. L'anticorpo si lega alle cellule CD30-positive di Reed-Sternberg che sono caratteristiche della malattia, mentre il chemioterapico Monometil Auristatin ( MMAE ) agisce sulle cellule selezionate.
Nello studio di fase II in aperto, sono stati trattati 102 pazienti di età media 31 anni, con fallimento, in precedenza, del trapianto di cellule staminali autologhe.
I pazienti avevano ricevuto una mediana di 4 precedenti regimi chemioterapici, e alcuni pazienti erano stati sottoposti a ben 13 regimi.
I pazienti hanno ricevuto 1.8 mg/kg di Brentuximab Vedotin ogni 3 settimane, per un massimo di 16 cicli, come infusione endovenosa ambulatoriale della durata di 30 minuti.
L'endpoint primario era il tasso di risposta obiettiva globale.
E’ stato osservato un tasso di risposta complessivo del 75%; il 34% dei pazienti è andato incontro a una remissione completa e il 40% ha avuto una remissione parziale; il 22% ha presentato malattia stabile e solo il 3% ha visto progredire la propria malattia.
La durata mediana della risposta globale è stata di 29 settimane; la durata mediana della remissione completa non è ancora stata raggiunta.
Il principale evento avverso con Brentuximab Vedotin è stata la neuropatia periferica, sperimentata dal 47% dei pazienti; il 46% ha manifestato fatigue, e il 42% nausea.
Gli eventi avversi di grado 3 o 4 hanno incluso neutropenia, osservata nel 20% dei pazienti, neuropatia periferica nell’8% ( grado 3 in tutti ), trombocitopenia nell’8%, e anemia nel 6%. ( Xagena Medicina )
Fonte: ASH Congress, 2010
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