Salute
Martedì 15 Marzo 2011 - Sono stati analizzati 91 bambini e adolescenti di 18 anni o più giovani, dopo trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche per linfoma di Hodgkin recidivo o refrattario.
Un totale di 51 pazienti hanno ricevuto il trapianto con condizionamento ad intensità ridotta, 40 pazienti hanno ricevuto il condizionamento mieloablativo.
La mortalità non-dovuta alla recidiva a 1 anno è stata del 21%, con analoghi risultati dopo condizionamento ad intensità ridotta o mieloablativo.
Le probabilità di recidiva a 2 e 5 anni sono state del 36% e del 44%, rispettivamente. Il condizionamento ad intensità ridotta è stato associato ad un rischio di recidiva aumentato rispetto al condizionamento mieloablativo, più apparentemente frequente 9 mesi dopo il trapianto di cellule staminali ( p=0.01 ).
La sopravvivenza libera da progressione è stata del 40% e del 30%, e la sopravvivenza globale è stata del 54% e del 45% a 2 e 5 anni, rispettivamente.
Lo stato della malattia al momento del trapianto era predittivo della sopravvivenza libera da progressione della patologia in analisi multivariata ( p<0.001 ).
Oltre i 9 mesi, la sopravvivenza libera da progressione, dopo condizionamento ad intensità ridotta, è risultata inferiore rispetto al condizionamento mieloablativo ( p=0.02 ).
La malattia acuta da rigetto non ha influenzato la percentuale di recidiva e di sopravvivenza libera da progressione della patologia.
In conclusione,in particolare i bambini e gli adolescenti con linfoma di Hodgkin ricorrente sottoposti, in tempi recenti, a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche, e che presentavano un buon performance status e con malattia chemiosensibile, hanno ottenuto risultati molto incoraggianti ( sopravvivenza libera da progressione: 60% a 3 anni ). La recidiva rimane tuttavia la principale causa di fallimento del trattamento. ( Xagena Medicina )
Fonte: Blood, 2009
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