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Malattia coronarica: gli stent a rilascio di Everolimus superiori agli stent medicati con Paclitaxel


I pazienti con malattia coronarica con impianto di stent a rilascio di Everolimus ( Xience ) presentano una ridotta incidenza di fallimento della lesione target a 1 anno rispetto ai pazienti in cui era stata impiantato uno stent a rilascio di Paclitaxel ( Taxus ).

Nello studio SPIRIT IV sono stati arruolati 3.687 pazienti, che sono stati assegnati in modo casuale a impianto di stent medicato con Everolimus o con Paclitaxel.

L’endpoint primario era l’insuccesso terapeutico a un anno a livello della lesione target ( definito come morte cardiaca, infarto miocardico dovuto al vaso target o rivascolarizzazione della lesione target guidata dall’ischemia ).

A 1 anno, lo stent a eluizione di Everolimus è risultato superiore allo stent con Paclitaxel riguardo all’endpoint primario di fallimento della lesione target ( 4.2% vs 6.8%; rischio relativo, RR=0.62; P=0.001 ).

Inoltre, lo stent medicato con Everolimus ha mostrato di essere superiore anche riguardo agli endpoint secondari come il tasso a 1 anno di rivascolarizzazione della lesione target guidata dall’ischemia ( P=0.001 ), e non-inferiore, sempre a 1 anno, al composito di morte cardiaca o infarto miocardico dovuto al vaso target ( P inferiore a 0.001 per la non-inferiorità e P=0.09 per la superiorità ).

Il tasso di infarto del miocardio e di trombosi dello stent a 1 anno è risultato più basso nel gruppo Everolimus rispetto al gruppo Paclitaxel ( 1.9% vs 3.1% e 0.17% vs 0.85%, rispettivamente ).

L'insuccesso terapeutico a livello della lesione-bersaglio è risultato considerevolmente ridotto con gli stent a eluizione di Everolimus, rispetto a quelli con Paclitaxel, nei 12 sottogruppi predefiniti ( tra cui, sesso, età, livelli plasmatici di colesterolo, indice di massa corporea, angina ), ad eccezione del sottogruppo dei pazienti diabetici ( 6.4% vs 6.9% ), nei quali i risultati non erano significativamente diversi. ( Xagena Medicina )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2010

Link: Cardiologia.net

Link: MedicinaNews.it


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