Salute
I giovani che vivono nell'Europa del Sud seguono sempre meno la dieta mediterranea. A dimostrarlo i dati relativi all’obesità e al sovrappeso infantile. Stati che si affacciano sul Mediterraneo come Malta ( maschi: 38% e femmine: 32% ), Grecia ( maschi: 39% e femmine: 38% ), Italia ( maschi: 35% e femmine: 23% ) e Spagna ( maschi: 34% e femmine: 22% ) presentano percentuali più alte a Nazioni del Nord come Danimarca e Olanda ( maschi: 15% e femmine 9% ) e Norvegia ( maschi: 18% e femmine 9% ).
La stessa contraddizione si riscontra anche all’interno dell'Italia. Nelle Regioni del Mezzogiorno come Campania ( 19% ), Calabria ( 16% ), Molise ( 15% ), Abruzzo ( 11% ), Basilicata e Sicilia ( 13% ) si registrano i dati più alti di obesità tra i bambini.
Se non si inverte al più presto questo pericoloso fenomeno, diventa alto il rischio di dover curare, nei prossimi anni, un numero elevato di pazienti affettia malattie reumatiche.
Le diete non-equilibrate non provocano solo disturbi cardio-vascolari, metabolici e diverse forme di tumore, infatti possono anche rendere più frequenti altre gravi patologie come artriti, lupus eritematoso sistemico, gotta e osteoporosi.
Secondo i reumatologi, seguire fin dai primi anni di vita una alimentazione equilibrata significa fare una prevenzione primaria di molte malattie croniche.
E' dimostrato che alcuni costituenti nutrizionali possono svolgere una funzione protettiva contro i processi infiammatori che sono alla base di quasi tutte le patologie reumatiche.
E' necessario quindi assumere regolarmente verdura e frutta, possibilmente colorata, perché rappresentano un’importante fonte di fibre e vitamine antiossidanti e quindi anti-lesioni cellulari.
Simili vantaggi si ottengono anche dal pesce azzurro e rosa che sono ricchi di Acidi grassi Omega-3.
Infine è molto importante il consumo di derivati del latte, anche di capra, che apportano calcio e altri sali minerali.
Deve essere invece limitato il più possibile l’uso di bevande zuccherate e del sale da cucina perché il cloruro di sodio, oltre a favorire l’ipertensione, attiva alcune cellule infiammatorie come i linfociti Th-17 coinvolti nel processo infiammatorio.
La corretta nutrizione può essere considerata un vero e proprio farmaco contro alcuni disturbi cronici dell’apparato muscolo-scheletrico.
Nei pazienti con artrite reumatoide, ad esempio, vanno raccomandati alcuni cibi che hanno dimostrato di avere effetti terapeutici non trascurabili sulla progressione del malattia.
I peperoncini rossi aumentano la produzione di macrofagi anti-infiammatori che regolano la risposta immunitaria.
Alcuni flavonoidi antiossidanti, contenuti nel cacao sono delle potenti sostanze anti-ossidanti che limitano il processo di alterazione cellulare.
Anche il consumo di ginseng rosso può ridurre lo stato di attività delle citochine responsabili dell’infiammazione.
Infine una dieta ricca di Vitamina-D e acidi grassi Omega-3 migliora i risultati dei trattamenti contro l’artrite reumatoide.
In molti casi è quindi necessario prescrivere al paziente una supplementazione corretta alimentare.
Le malattie reumatiche affliggono oltre 5 milioni di italiani e le forme più gravi possono compromettere seriamente la qualità di vita.
Sono circa 800mila le persone a rischio di invalidità.
Alla errata alimentazione sono riconducibili oltre il 90% dei casi di gotta e il 60% di quelli di osteoporosi.
Inoltre la maggioranza delle persone afflitte da lupus eritematoso sistemico e artriti registra un peggioramento dei sintomi nei mesi invernali. Questo evento è dimostrato anche dipendere dalla mancanza di vitamina D che nella stagione più fredda è causata sia dal clima meno soleggiato sia da una dieta squilibrata. ( Xagena Medicina )
Fonte: XVII Congresso Mediterraneo di Reumatologia, 2018
Xagena_Salute_2018
Per approfondimenti sulle Malattie Reumatiche: Reumatologia.net https://www.reumatologia.net/