Salute
L'Agenzia italiana del farmaco ( AIFA ) ha approvato la rimborsabilità della combinazione Dabrafenib ( Tafinlar ) e Trametinib ( Mekinist ) per il trattamento del melanoma adiuvante.
Per il melanoma con diagnosi in stadio precoce, la chirurgia costituisce il trattamento standard ed è associata a una buona prognosi a lungo termine.
Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 98% nei pazienti in stadio I e del 90% nei pazienti in stadio II, cioè quando il tumore è presente solo nello strato cutaneo, con una profondità di qualche millimetro.
I pazienti che, alla diagnosi, presentano malattia allo stadio III ( circa il 15% di tutte le nuove diagnosi di melanoma ) con progressione del tumore ai linfonodi sono ad alto rischio di recidiva dopo resezione chirurgica e sono caratterizzati da una prognosi significativamente sfavorevole.
Grazie alla combinazione Dabrafenib e Trametinib è possibile aumentare la probabilità di guarigione dei pazienti con malattia in fase precoce ( stadio III ) e con mutazione BRAF, che potenzialmente hanno un maggiore rischio di recidiva.
Il trattamento con Dabrafenib e Trametinib si è dimostrato efficace perché agisce in maniera selettiva spegnendo l’attività continuativa della proteina BRAF generata a seguito della mutazione genica, bloccando l’evoluzione del tumore e garantendo una elevata efficacia e una maggiore aspettativa di vita, nelle fasi più precoci del melanoma, riducendo notevolmente il rischio di recidive.
Le precedenti opzioni terapeutiche approvate, avevano un alto livello di tossicità e scarsi vantaggi in termini di sopravvivenza.
La nuova indicazione della combinazione Dabrafenib e Trametinib come trattamento precauzionale da somministrare dopo la resezione chirurgica nei pazienti ad alto rischio di recidiva si basa sui risultati dello studio COMBI-AD.
Rispetto al placebo, la combinazione ha prodotto un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da recidiva ( il tasso di RFS a 3 anni è stato del 59% per la combinazione contro il 40% del placebo ), riducendo del 51% il rischio di recidiva.
Nei pazienti trattati con Dabrafenib più Trametinib il tasso di sopravvivenza globale ( OS ) a 3 anni è stato dell’86% contro il 77% del placebo.
Negli ultimi anni sono stati individuati geni che, se mutati, sono responsabili della proliferazione incontrollata delle cellule di melanoma.
Fra questi il gene BRAF, le cui alterazioni sono presenti in circa la metà dei pazienti.
Quando è mutato, il gene BRAF produce una proteina anomala che non funziona più correttamente inviando un segnale di moltiplicazione alla cellula anche quando non dovrebbe, dando luogo alla replicazione non-controllata delle cellule tumorali.
Per questo motivo nei pazienti ad alto rischio ( stadio III ), viene raccomandata l’effettuazione del test per la determinazione dello stato mutazionale di BRAF, un test di laboratorio, eseguito su un campione di tessuto prelevato tramite biopsia.
L'associazione Dabrafenib Trametinib rappresenta la prima terapia mirata in fase adiuvante per la popolazione di pazienti affetti da melanoma ad alto rischio. ( Xagena Medicina )
Fonte. Novartis, 2019
Xagena_Salute_2019
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