Salute
Martedì 15 Marzo 2011 - Nel caso di ricorrenza ipsilaterale del tumore del seno dopo chirurgia conservativa, un secondo intervento conservativo potrebbe essere preso in considerazione in alcune pazienti, mentre in altre la mastectomia è inevitabile.
Un gruppo di ricercatori italiani ha condotto uno studio su 282 pazienti presentatesi nel periodo 1997-2004 all’Istituto Europeo di Oncologia ( Ieo ) di Milano con una ricorrenza ipsilaterale del cancro del seno dopo chirurgia conservativa.
Il 57% delle pazienti ( n=161 ) è stata sottoposta a un secondo intervento conservativo, mentre 121 pazienti ( 43% ) sono state sottoposte a mastectomia e hanno rappresentato la popolazione dello studio.
È stata valutata la prognosi e sono stati determinati i fattori predittivi di esito.
Il tempo mediano dal primo tumore del seno alla ricorrenza ipsilaterale è stato di 41 mesi.
Sono state osservate ricorrenze T2-T4 e/o multifocali in 83 casi ( 68.6% ).
Con un follow-up mediano di 5 anni dopo la mastectomia, la sopravvivenza generale a 5 anni e quella libera da malattia sono state, rispettivamente, pari a 73.3% e 50.4%.
All’analisi multivariata, l’insorgenza precoce di ricorrenza ipsilaterale del tumore alla mammella, la presenza di invasione vascolare e Ki67 maggiore o uguale a 20 nel tumore ricorrente hanno influenzato in modo significativo la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza generale.
In conclusione, nelle donne che necessitano di mastectomia per ricorrenza ipsilaterale del tumore del seno, un’insorgenza precoce della recidiva, un alto indice di proliferazione e la presenza di invasione vascolare rappresentano i peggiori fattori prognostici. ( Xagena Medicina )
Fonte: Ann Oncol, 2009
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