Salute
Lunedì 28 Marzo 2011 - Due recenti studi hanno valutato il rischio di tumore, che potrebbe essere indotto dalle radiazioni emesse dalle scansioni tomografiche.
Rebecca Smith-Bindman dell’University of California, San Francisco ( UCSF ) è co-autrice dello studio che ha mostrato una variazione media di 13 volte tra la dose massima e minima di 1.119 scansioni, che rappresentavano i 11 tipi di procedure di tomografia computerizzata più comuni, effettuate su pazienti adulti nell’area di San Francisco nei primi mesi del 2008.
E' stato valutato il rischio di cancro sia in base al tipo della scansione effettuata, all'età e al sesso. È stato stimato che su 270 donne, sottoposte ad angiografia coronarica TC, all'età di 40 anni, 1 donna avrebbe potuto sviluppare un cancro, rispetto ad 1 uomo su 600.
Il rischio di tumore era maggiore nei pazienti più giovani e minore tra i pazienti più anziani.
Un altro studio ha stimato che su 57 milioni di tomografie computerizzate effettuate negli Stati Uniti nel 2007, 29.000 potrebbero tradursi in futuri tumori. Quasi la metà 14.000 verrebbe da scansioni dell'addome e della pelvi, seguita da scansioni al torace ( 4.100 ), alla testa ( 4.000 ) e di angiografia TC al torace ( 2.700 ).
In parte, i rischi delle radiazioni sono stati determinati utilizzando i dati dei giapponesi sopravvissuti all'esplosione della bomba atomica durante la seconda guerra mondiale.
Il National Cancer Institute ( NCI ) e l’American College of Radiology hanno stimato che un terzo dei tumori previsti, in una fascia di età tra i 35 e i 54 anni, era dovuto alle scansioni eseguite. Due terzi dei casi di cancro interesserebbero le donne.
I 29.000 casi futuri di tumore sono comunque un numero piccolo rispetto al numero delle scansioni effettuate, ma quando un numero elevato di persone sono esposte, anche i rischi minimi potrebbero tradursi in un gran numero di futuri tumori nella popolazione.
Questo rischio potrebbe essere ridotto in molti modi, in particolare diminuendo il numero di procedure inutili, così come la dose per procedura.
Secondo Smith-Bindman l’FDA ( Food and Drug Administration ) dovrebbe regolare le scansioni della tomografia computerizzata e stabilire le dosi più basse di radiazioni che producono immagini di qualità.
Secondo alcuni radiologi, anche se l'esposizione alle radiazioni dovrebbe essere controllata e limitata, il contributo della tomografia computerizzata ha rappresentato un enorme conquista per la medicina. Inoltre, il confronto tra tomografia computerizzata e le radiazioni emesse dalla bomba atomica potrebbe non essere valido, poichè la maggior parte delle tomografie computerizzate vengono eseguite in ambienti controllati e solo su una parte del corpo del paziente, anziché un'esposizione istantanea di tutto il corpo umano.
Secondo James Borgstede dell’University of Colorado a Denver, la diagnostica per immagini nella pratica medica ha aumentato, nel complesso, l'aspettativa di vita e ha prodotto una diminuzione dei decessi per tumore. I benefici generali superano i rischi.
L'American College of Radiology ha dichiarato che nessun esame dovrebbe essere eseguito a meno che non vi sia un evidente beneficio medico che superi qualsiasi rischio associato. Inoltre i componenti del Collegio hanno invitato i medici ad utilizzare solo il livello minimo di radiazione necessaria per ottenere una qualità dell'immagine necessaria. ( Xagena Medicina )
Fonte: American Medical News, 2010
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