Salute
Giovedì 24 Marzo 2011 - Uno studio ha valutato il significato prognostico della chemiosensibilità a ipercapnia nell’insufficienza cardiaca cronica.
Nello scompenso cardiaco è stato osservato un aumento della chemiosensibilità a ipossia e ipercapnia, ma il potenziale valore di questo aumento di ipercapnia per la predizione del rischio nell’insufficienza cardiaca sistolica non è stato valutato in modo specifico.
In totale, 110 pazienti consecutivi con insufficienza cardiaca sistolica ( età media 62 anni; frazione di eiezione ventricolare sinistra media [ FEVS ] 31% ) sono stati sottoposti a valutazione della chemiosensibilità a ipossia e ipercapnia ( tecnica del rebreathing ) e sono stati seguiti per un periodo mediano di 29 mesi ( intervallo da 1 a 54 mesi ).
È stato stabilito un endpoint composito di morte cardiaca e morte cardiaca evitata ( tachiaritmia ventricolare trattata con defibrillatore cardioverter ).
Al basale, 31 pazienti ( 28% ) hanno mostrato chemiosensibilità sia a ipossia sia a ipercapnia.
Benchè questi pazienti presentassero la stessa frazione di eiezione ventricolare sinistra dei 43 ( 39% ) con chemiosensibilità normale, sono risultati più sintomatici ( classe funzionaleNYHA ), hanno mostrato livelli plasmatici più elevati di peptide natriuretico cerebrale ( BNP ) e norepinefrina, una più ripida pendenza V(E)/V(CO2), maggior respiro di Cheyne-Stokes e più aritmia ventricolare ( tutti con p<0.05 ).
La sopravvivenza a 4 anni è stata solo del 49%, in forte contrasto con il 100% registrato per i pazienti con chemiosensibilità normale ( p<0.001 ).
All’analisi multivariata, l’aumento combinato della chemiosensibilità è risultato essere il più forte marcatore prognostico indipendente anche dopo aggiustamento per predittori univariati ( pendenza V(E)/V(CO2), respiro di Cheyne-Stokes, frazione di eiezione ventricolare sinistra e peptide natriuretico cerebrale; p<0.05 ).
In conclusione, un aumento della chemiosensibilità sia a ipossia sia a ipercapnia che causa destabilizzazione ormonale, instabilità respiratoria e aritmie ventricolari è un marcatore molto forte di eventi avversi nello scompenso cardiaco. ( Xagena Medicina )
Fonte: J Am Coll Cardiol, 2009
Link: ScompensoCardiaco.net
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