Salute
Le donne con carcinoma mammario che seguono una terapia precauzionale, con l'obiettivo di ridurre il rischio di recidiva, con terapia endocrina a base di Letrozolo, prolungata, possono interrompere la cura per tre mesi all’anno senza perdere l’effetto protettivo del farmaco, migliorando la qualità di vita.
Queste le conclusioni dello studio SOLE ( Study of Letrozole Extension ) condotto dall’International Breast Cancer Study Group ( IBCSG ) in collaborazione il Breast International Group ( BIG ), pubblicati sulla rivista Lancet Oncology.
SOLE ha arruolato circa 4.900 pazienti, che avevano già completato 4 a 6 anni di terapia endocrina post-chirurgica nel periodo 2007-2012 in 22 Paesi in tutto il mondo.
Il trattamento è durato 5 anni, ma le donne hanno continuato a essere seguite per valutare la prognosi a lungo termine.
Questo è lo studio di maggiori dimensioni oggi disponibile sulla possibile riduzione, la cosiddetta de-escalation, della terapia endocrina precauzionale prolungata.
Per Marco Colleoni, direttore della Divisione di Senologia Medica dell’Istituto Europeo di Oncologia ( IEO ), co-chair dell’IBCSG e primo autore del lavoro pubblicato, i risultati hanno fornito informazioni clinicamente importanti sulla somministrazione intermittente, che si conferma come una interessante opzione per le pazienti: chi soffre particolarmente degli effetti collaterali della terapia endocrina prolungata, può beneficiare di interruzioni temporanee del trattamento.
La terapia adiuvante ( o precauzionale ) prolungata con l’inibitore dell'aromatasi Letrozolo, dopo 5 anni di terapia endocrina, è approvata e utilizzata in tutto il mondo per le donne in menopausa operate per tumore alla mammella sensibile ad ormonoterapia e con linfonodi ascellari positivi.
Molte donne tuttavia soffrono eccessivamente per gli effetti collaterali avversi della terapia, come disturbi dell’umore e del sonno o vampate di calore.
Nello studio SOLE, la sintomatologia riportata dalle pazienti e la qualità di vita valutata durante il trattamento è risultata a favore della somministrazione intermittente di Letrozolo.
Per quanto riguarda il benessere fisico, l'umore e i disturbi del sonno, c'è stato un peggioramento minore con la somministrazione intermittente se confrontata con la classica somministrazione continua.
Inoltre per le vampate di calore è stato osservato un significativo miglioramento con la somministrazione intermittente.
SOLE ha dimostrato che, nell’ampio gruppo studiato, l'interruzione del trattamento per 3 mesi all’anno durante la terapia precauzionale con inibitori dell'aromatasi riduce il rischio di recidiva in maniera similare all'assunzione continuativa del trattamento.
SOLE è stato disegnato come studio clinico randomizzato di fase III, in donne in post-menopausa con carcinoma alla mammella operabile con linfonodi ascellari positivi, libere da malattia dopo 4-6 anni di terapia endocrina adiuvante ( post-chirurgica ).
La precedente terapia endocrina comprendeva Tamoxifene, modulatore selettivo del recettore estrogenico ( SERM ), o un inibitore dell'aromatasi ( Letrozolo, Anastrozolo o Exemestane ), o una sequenza di questi farmaci.
Le pazienti potevano ricevere i seguenti trattamenti all’interno dello studio SOLE: 5 anni di Letrozolo somministrato continuativamente ( 2.5 mg per via orale al giorno ) o 5 anni di Letrozolo intermittente ( 2.5 mg per via orale al giorno, assunto per i primi 9 mesi negli anni 1-4, e poi continuamente per 12 mesi nell'anno 5 ). ( Xagena Medicina )
Fonte: IEO, 2017
Xagena_Salute_2017
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