Salute
Il trattamento iniettivo con un farmaco ad azione antinfiammatoria, un anticorpo monoclonale specifico anti-IL-1 beta ( Interleuchina-1 beta ) ed agisce bloccandone l'attività biologica.[4]potrebbe ridurre i rischi di infarto miocardico e ictus.
Lo studio sull'anticorpo monoclonale Canakinumab, condotto su circa 10.000 pazienti post-infarto, ha mostrato che la terapia riduce del 15% il rischio di un nuovo infarto miocardico.
Secondo i ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Boston ( Stati Uniti ), che hanno condotto la ricerca, Canakinumab può rappresentare la maggior novità nel settore dall'avvento delle statine ( farmaci ipocolesterolemizzanti ).
Canakinumab, con il nome commerciale di Ilaris, era stato inizialmente approvato nel trattamento delle sindromi periodiche associate alla criopirina ( CAPS ).
Lo studio riguardante la prevenzione cardiovascolare post-infartuale ha coinvolto 40 Paesi ed è durato 4 anni.
I pazienti sono stati trattati con l'anticorpo monoclonale una volta ogni tre mesi.
I pazienti che avevano ricevuto Canakinumab hanno presentato un rischio inferiore del 15% di sviluppare un secondo infarto miocardico rispetto al gruppo di controllo, che aveva assunto solo statine.
Tuttavia, lo studio ha mostrato che nei pazienti trattati con l'anticorpo monoclonale una più alta incidenza di infezioni potenzialmente fatali.
Dallo studio è anche emerso che Canakinumab appare rallentare la progressione di alcuni tipi di tumore, ma su questo aspetto sono necessari ulteriori studi.
Questa è la prima volta ch viene dimostrato che la riduzione dell'infiammazione indipendentemente dal colesterolo riduce il rischio cardiovascolare. ( Xagena Medicina )
Fonte: ESC - European Society of Cardiology, 2017
Xagena_Salute_2017
Per approfondimenti: Cardiologia.net http://cardiologia.net/